È stata una sorpresa leggere Giulietta prega senza nome, romanzo di Elena Torresani non nuovo (è stato prima autopubblicato nel 2010, poi selezionato per ilmioesordio nel 2011 e infine appena portato su cartaceo dall’editore Voltalacarta) ma per me sconosciuto. Perché Giulietta c’est moi, almeno un po’, e credo di non essere l’unica che si riconosce nel ritratto.
Giulietta è figlia di un tempo in cui tutto sembrava possibile ma a noi mancava qualcosa (l’età, o i mezzi, o la libertà), sempre un piccolo-grande qualcosa per raggiungere quella pienezza che per gli altri sembrava scontata e garantita. Adesso che avremmo l’età, i mezzi e la libertà, nonché l’autoconsapevolezza, non ci sono più le possibilità.
A Giulietta manca il tempo (sta per morire, ce lo comunica immediatamente), a noi manca la serenità perché viviamo in un clima che è anni luce lontano dalle promesse edonistiche degli anni Ottanta.
Mentre ci arrabbattiamo, morendo giorno dopo giorno, Giulietta ci ricorda che la vita è adesso e che tutto il tempo speso a “cercare di” raggiungire non-si-sa-che è stato tempo sprecato.
Disarmante nella sua semplicità, Giulietta prega senza nome è un ritratto efficace della mia generazione. Giulietta e la sua Smemoranda, Giulietta e le sue sorelle, i suoi viaggi, le sue canzoni, le sue passioni e le sue riflessioni amare:
Ora sapevo che il mio rammarico non era quello di non essermi sposata o di non avere avuto figli, ma quello di avere sprecato un mucchio di tempo.
È come abbiamo vissuto il tempo a nostra disposizione che fa la differenza tra il morire bene o il morir male, e il numero di sogni che abbiamo lasciato marcire nel cassetto restando fermi a fissare il soffitto, impegnati a pagar bollette o a ricordare il motivo per cui abbiamo litigato con qualcuno.
Le piaghe da decubito che fanno più male non sono quelle della carne, ma quelle di cui abbiamo lasciato ammalare i nostri sogni.
Molto consigliato.
Libro estate è il tag che ho usato per consigliare i libri – rigorosamente già testati – da mettere in valigia per le vacanze. Buona lettura 🙂
E’ piaciuto anche a me. Non ne abbiamo parlato, ma è tra quelli che ti avrei segnalato 😉
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Si chiama telepatia 🙂
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Anche a me è piaciuto molto, l’ho trovato struggente e tremendamente reale.
Ripasserò di qua 🙂
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Grazie 🙂
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Un libro che ogni donna dovrebbe leggere…
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E meditare, e comportarsi di conseguenza 🙂
Grazie!
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