Link dalla rete e un pizzico di veleno

(foto tratta da qua)

Ammetto di aver avuto un attimo di scoramento quando ho scoperto che sei anni e mezzo (dicasi sei anni e mezzo, mica bruscolini) di vita sono stati cancellati – in pieno agosto, senza preavviso e senza back up – irrimediabilmente, e che se ora cercate una vecchia intervista siete reindirizzati alle inutilissime pagine di un illustre sconosciuto (per il quale non provo invidia: essere obbligati a scrivere quotidianamente, anche in agosto, comporta che il livello non sia sempre eccellente).

Ma insomma, io sono sempre qua e a poco a poco cercherò di recuperare ciò che altri hanno inopinatamente dismesso. Perché alla fatica intellettuale (mia e degli altri) si deve sacrosanto rispetto. E perché i concetti di buona fede e correttezza, seppur scomparsi dal vocabolario genetico di certa gente, sono tuttora menzionati nel codice civile.
Nel frattempo ho letto moltissimo e ho spulciato un po’ di roba qua e là.
Dunque segnalo:

Per le letture, invece, momentaneamente fornisco un elenco parziale; quasi sicuramente ne parlerò più in là (adesso, dopo due giorni passati attaccata al pc a saccheggiare la cache di Google, forzatamente lontana dal mare, la voglia di scrivere scarseggia).

Luciano Ligabue, Il rumore dei baci a vuoto

Sara Bilotti, Nella carne

Patrick Dennis, Zia Mame

Diego De Silva, Sono contrario alle emozioni

Anche in ebook:

Amara Lakhous, Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio

Anche in ebook:

Infine, sto leggendo una roba in inglese – e di questa senz’altro renderò conto verso la fine di agosto…

9 Comments

  1. Anche io farò come Gischler. Per i lettori che finanzieranno il mio prossimo libro ambientato a Siena si va da uno schiaffetto con pillotto sul naso ad una ginocchiata secca nelle palle secondo i contributi versati.

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    1. Ma no Fabio! Dovresti mettere in palio una foto con te e Jonathan in copertina, oppure una gazzosa al bar in piazza e annesse discussioni sul senso della vita, o un invito a cena della mogliera (cucina rigorosamente domestica)… Cose così, insomma 🙂
      (Eppure a me era sembrata una cosa divertente, mi sa che a voi non è piaciuta: anche Ida, su FaceBook, sembrava perplessa in merito…)

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  2. L’ho proposta pensando ai lettori come giulivi masochisti. Se sono normali (si fa per dire) allora li invito ad una discussione letteraria al gabinetto.

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  3. Ma sì, Fabio, ha ragione Ale, è solo un modo un po’ originale di attirare l’attenzione, sarà poi la qualità del romanzo che andrà giudicata.
    Però, Ale, perché ogni tanto mi costringi a cercare su W. i significati di certi termini anglofoni? Crowdfunding mi pareva fosse una specie di esperimento genetico avanzato applicato in campo editoriale, invece non è altro che una specie di colletta… come mi piacerebbe se in Italia fra italiani si ricominciasse a parlare italiano, magari con qualche scivolone dialettale (a memmi scappano), e invece ora ci si mettono anche quei signori (si fa per dire) del governo.
    Amiamoci e forse ci ameranno.

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