Oggi ospito un intervento di Fabio Lotti, assiduo commentatore di questo blog (e anche del precedente) e arguto osservatore. A voi.
Prepariamoci a respingere l’assalto…
Già vi avevo avvisati con “L’assalto delle pocce”. Le donne stanno arrivando dappertutto. Come protagoniste delle storie e come autrici delle storie stesse. Dalle vecchiette sferruzzanti di una volta alle giovincelle sbarbatelle di oggi. Si insinuano nei racconti, nei romanzi, nelle vicende sanguinose portando la loro forza, la loro grinta e togliendo di mezzo “piccoletti con la testa d’uovo, ciccioni orchideati, nobili monocolati, lungagnoni elementari, pretucoli ombrelliferi, tracagnotti fumantini, omaccioni vocioni, belloni scienziatoni, casalinghi birraioli”, visionari tristoni, giovanottoni sghimbesciati e tutti quei disgraziati maledetti sfigati fradici che gliene andasse bene almeno una (mi diverto a strapazzar le parole dopo averle rispettate per tanto tempo).
Portano, dicevo, la loro forza, la loro grinta insieme ad una variegata messe di vicende sentimentali che si ampliano e si sviluppano come per partenogenesi: il batticuore, il sussultino, lo sguardino birichino, il contattino frementino, il sospirino struggentino, il sognino spintarellino con risveglino sudatino e insomma tutto l’ambaradan del rosa si insinua prepotente nella struttura giallistica.
Fanno mille mestieri, hanno mille fattezze, arrivano da mille paesi, hanno mille età, ma sono soprattutto giovincelle scherzose codesta età fiorita d’allegrezza piena (mi è venuta così).
È nato il gialletto rosa. Scoprire chi è l’assassino e seguire il corso delle indagini passa in secondo piano. L’importante è sfogliare i petali della margherita: mi ama, non mi ama, mi ama, non mi ama, ah se mi amasse!
Scrittrici, recensori, blogghiste, lettrici, commentatrici sono ormai dappertutto come il prezzemolo. Si buttano all’assalto dei blog, vedete un po’ questo, e discettano di sesso come neanche il Papa sulla vita di Gesù, lasciando di stucco il portatore di palle che se ne sta mogio mogio in un angolo.
E allora maschietti miei portatori di palle, per non essere buttati fuori dalle gonne d’assalto, prepariamoci a respingere l’attacco poccesco. In alto i nostri batacchi, in alto il nostro grido di guerra…
“Mammaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!”.
Fabio e Jonathan Lotti
Ah ah, un post a metà tra un calembour e un rap veramente godibile. Fabio, rassegnamoci, è una guerra persa in partenza: sono meglio loro. E l’amore è del mondo motore…
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Hai ragione Fabio! Proprio ragione. Su il bataccchio e avanti.
Il gialletto rosa scoking non lo reggo proprio
una abbraccio da un’amica grigia
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Non rassegnamoci,Alberto! Abbiamo le mamme con noi. E ora anche la Debicche… 🙂
Se vuoi sorridere ancora con me (spero) qui http://www.sherlockmagazine.it/rubriche/4804 e che Ale mi perdoni.
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Maschi… Sempre a piagnere e lamentarsi! 😀
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Sto organizzando “La compagnia del batacchio” proprio per toglierci da questa condizione… 🙂
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Il solito stile dei Lotti. Divertente ed interessante!
Ciao e arrivederci anche su altri lidi, come sempre.
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Gli altri lidi sono quelli scacchistici, per chi non lo sapesse. E il giallo e gli scacchi hanno un buon feeling… 🙂
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Lo avevo immaginato 🙂
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Ciao Fabio…
… E soprattutto: in alto i batacchi!!!
Come sempre ironico al punto giusto.
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Bene, bene, bene spero che qualche amico scacchista diventi un frequentatore di questo blog… 🙂
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