Henning Mankell
Racconto dalla spiaggia del tempo
Marsilio, 2018 (orig. 1998)
Traduzione di Alessandra Albertari, Giulia Pillon, Alessandra Scali
Africa. 1972-1998. Per decenni il grande scrittore svedese Henning Mankell (1948-2015) ha vissuto sei mesi l’anno in Africa, in particolare in Mozambico. Giunto a 50 anni decide di riprendere appunti e storie raccolti per un testo iniziato già all’arrivo. Confessa che 25 anni di spedizioni fisiche e mentali gli hanno seriamente mostrato che tutti gli uomini sono imparentati tra loro: il colore della pelle, le lingue, i modi di pregare gli dèi o di preparare la colazione, di considerare la stupidità o di creare arte, di lavare i vestiti o seppellire i morti, sono distinzioni che non potranno mai metterlo in ombra. Ci guida in prima persona fra passato e presente, usando Felisberto, un vecchio narratore sulle sponde del fiume Umbeluzi cha nasce nello Swaziland e sbocca vicino Maputo, storie e memorie del bellissimo Racconto dalla spiaggia del tempo di cui facciamo tutti parte: la grande epopea dell’uomo su stesso e del suo (nostro) continuo arenarsi come i relitti di un naufragio.
(Recensione di Valerio Calzolaio)