B.P. Walter
L’ospite
Newton Compton, 2022
Traduzione di Eleonora Motta
Recensione di Patrizia Debicke
Il prologo è scioccante. Charlie fissa suo marito morente, Titus è immobile, sconvolto, mentre la loro ospite Rachel telefona al 999 con un coltello insanguinato in mano.
Charles e Matthew sono sposati, hanno un figlio adottivo, Titus, vivono in uno splendido appartamento a Chelsea, West London, e la loro vita è felice. Si crogiolano in piccole, piacevoli, magari ripetitive, abitudini di coppia, con il supporto economico di una famiglia, quella di Charlie, molto efficiente e di mentalità aperta. I genitori di Charlie, pur separati da anni, viaggiano insieme e il più delle volte trascorrono anche le vacanze insieme nella tenuta di vecchi e cari amici.
Anche Matthew era stato inglobato nella famiglia del marito. Un mondo estraneo alle piccole noie quotidiane quali fare i conti con un reddito insufficiente, o non potersi permettere una macchina di lusso nuova.
Una delle attività preferite di Matthew è discutere dei libri che legge, cosa che l’aveva indotto a creare un raffinato e ristretto bookclub.
La storia è narrata da una doppia prospettiva, quella di Charlie e quella di Rachel. Charlie condivide la sua vita perfetta anche attraverso sensazionali instantanee che ogni giorno affida a un patinato profilo Instagram, seguito e osannato dai suoi fan.
Matthew e Charlie sono genitori, anzi padri, perfetti, vivono nella zona perfetta, con ottimi lavori profumatamente pagati, ma qualcosa, un’inezia, non quadra più perfettamente nel loro rapporto, che comincia a incrinarsi dal momento in cui incontrano una giovane donna, Rachel, tra gli scaffali di una libreria.
Rachel, appena trasferita in città dallo Yorkshire, aveva scelto lo stesso libro e Matthew d’impulso le chiede di unirsi al suo club letterario. Charlie è dubbioso e inquieto sul ricevere una perfetta sconosciuta, ma ormai l’invito è stato fatto e Rachel, dopo essersi schermita per un po’, ha maliziosamente accettato.
Pian piano Rachel finirà con insinuarsi nelle loro vite, prendendo sempre più posto e, frequentando il bookclub, in considerazione delle sue ristrettezze economiche e dei suoi problemi nel trovare un lavoro ben pagato a Londra, verrà assunta da una loro ricchissima e cara amica come segretaria e dama di compagnia… Passeranno giorni di vacanza insieme… Titus la trova simpatica.
Ci saranno discrepanze di vedute, discussioni tra coniugi…
Poi una sera, mesi dopo, accadrà l’impensabile, e quella che avrebbe dovuto essere una normale cena si trasforma in uno spaventoso incubo: Titus è scioccato e immobile, Matthew giace riverso sul tavolo in un lago di sangue e Charlie fissa sconvolto Rachel, che sta chiamando la polizia con il coltello insanguinato ancora in mano…
Da questo momento il romanzo dovrebbe diventare blindato. I fatti sono evidenti, o almeno pare. Un marito morto, un’assassina, Rachel, che dopo aver confessato l’omicidio si chiude in un muro di silenzio. La polizia si limiterà a sentire la testimonianza del marito e del figlio della vittima e l’indagine verrà subito chiusa. Fine della storia.
E invece no, perché la faccenda è molto più complicata del previsto. E l’autore si diverte a inanellare il giallo con una sconvolgente serie di eventi che raccontano una storia molto diversa. Un’altra storia in cui Charlie si dimostra piuttosto superficiale, emotivo, geloso e narcisista. E, forse sua maggiore colpa, incapace di provare empatia in alcune situazioni. Ma anche Titus presenta problematiche che lo fanno sembrare inafferrabile, incomprensibile, mentre per fortuna i genitori di Charlie offrono una vasta e calda ala protettiva…
Da questo momento scende una specie di nebbia che immerge la narrazione in una storia parallela astutamente tracciata con i colpi di scena che si susseguono di continuo, aggredendo e sconcertando il lettore. Man mano la tragica conclusione di una cena in una ricca casa di West London porterà alla luce una complessa trama densa di segreti e inganni per un tremendo, spietato ma intrigante noir domestico, subdolamente concepito.
B.P. Walter è nato nell’Essex ed è cresciuto leggendo una quantità spropositata di libri. Dopo aver lavorato come libraio, ha studiato Cinema e Letteratura inglese all’Università di Southampton. Attualmente vive a Londra, dove lavora per la catena di librerie Waterstone.
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