Billy Summers – Stephen King

Stephen King
Billy Summers
Sperling & Kupfer, 2022
Traduzione di Luca Briasco
Recensione di Roberto Mistretta

La scrittura come redenzione di anime altrimenti perse.
Anime devastate dalla vita che a un certo punto dell’esistenza si sono ritrovate a fare i conti con la violenza belluina dei propri simili. Violenza cieca, feroce, che lascia dietro di sé corpi morti e violati, uomini e donne fatti a brandelli. E dopo le devastazioni ogni ricostruzione diventa dolorosissima, servono lacrime e sangue e molta forza di volontà per risalire a galla, per ritrovare la speranza, per riafferrare una ragione per vivere.
L’alternativa è l’abbrutimento, la rassegnazione, la depressione, le droghe. La morte in vita.
C’è questo e molto altro in Billy Summers. Ci sono i temi assai cari allo scrittore del Maine che ancora una volta ci serve un romanzo con protagonisti che lasciano il segno, che entrano sotto la pelle del lettore e lì rimangono, e anche quando s’è girata l’ultima delle 550 pagine si rimane con un senso di pienezza.
Ché questo fanno i buoni libri: lasciano quel piacevole senso di avere gustato qualcosa di buono.
La trama a grandi linee: Billy Summers, ex marine dalla mira infallibile, eroe decorato nella guerra in Iraq, è diventato un killer sui generis. È il migliore dalla lunga distanza, ma uccide soltanto persone cattive. Il suo senso dell’onore e dell’etica lo porta a fare delle scelte ben precise. Ormai però, superata la quarantina, ha deciso di ritirarsi, ma gli viene offerto un ultimo lavoro, un contratto che mette sul tavolo la cifra stratosferica di 2 milioni di dollari.
Due milioni per uccidere Joel Allen, un uomo cattivo, quando sarà estradato da uno Stato all’altro.
Non si ha certezza della data di estradizione, perciò Billy, che è persona assai intelligente – legge Emile Zola e sa tutto di computer, ma si finge mezzo tonto con chi gli commissiona i delitti – sarà costretto a vivere in una piccola città del sud degli Stati Uniti in attesa del suo bersaglio. E qui assumerà l’identità di David Lockridge, aspirante scrittore che sta scrivendo il suo primo romanzo per il quale ha avuto un grosso anticipo. Con tale nome e professione fa diverse amicizie, ma al contempo si costruisce una terza identità, segreta a tutti, per sottrarsi a eventuali trappole, l’identità di Dalton Smith, esperto di informatica, cinquantenne in sovrappeso, con pancia finta, baffi posticci e parrucca. Sa, infatti, che dietro Nick, l’uomo di Las Vegas che lo ha messo sotto contratto per uccidere Allen, c’è qualcun altro nell’ombra, qualcuno che gli ha commissionato l’omicidio senza badare a spese. E chi paga tanto per un omicidio su commissione, non vorrà lasciare testimoni, e quindi Billy predispone una via di fuga di cui solo lui è a conoscenza così, a contratto concluso assumerà l’identità di Dalton Smith e sparirà dalla circolazione.
Nel frattempo, un po’ per gioco, un po’ per entrare nella parte dello scrittore come David Lockridge, comincia davvero a scrivere la storia drammatica di se stesso che si apre con il brutale assassinio della sorellina a cui assiste senza poterlo impedire. Dopo quel brutale e traumatico evento di sangue, finirà in una casa famiglia e infine, appena diciassettenne, firmerà per arruolarsi nell’esercito.
Pensa a Quanto pesano i fantasmi, sicuramente uno dei migliori libri sulla guerra che siano mai stati scritti, forse il migliore. Pensa che anche scrivere sia una specie di guerra, che però combatti con te stesso. La tua storia è esattamente ciò che ti porti addosso, e ogni volta che aggiungi qualcosa il fardello diventa sempre più pesante.”
A contratto concluso e ad assassinio eseguito, Billy/Dave assume l’identità di Dalton Smith e rimane nascosto in un appartamento sicuro, in attesa che le acque si calmino, e lì continua a scrivere la sua storia. Ma una notte un furgone scarica una giovane seminuda in strada. Fa freddo, la ragazza non si muove e certo morirà congelata se lui non fa qualcosa. E qualcosa Billy alias Dalton Smith la farà. Qualcosa che gli cambierà la vita per sempre: salverà la ragazza.
Potrebbe dire a se stesso che tutto accade per un motivo, ma sono solo stronzate che vanno bene per chi non è capace di affrontare la nuda verità senza aggiungere qualche orpello.
La ragazza ha vent’anni, si chiama Alice Reagan Maxwell e ha già conosciuto le brutture del mondo.
Se salvi la vita a una persona, quella persona diventa una tua responsabilità.
Mi fermo qui. Perché il lettore a questo punto, e siamo a pagina 256, è talmente rapito dal mondo di questo killer solitario ed etico, che vivrà con lui l’affanno di soccorrere una ragazza drogata fino agli occhi e di salvarla anche da se stessa.
Esiste un solo sorriso vero, ed è quando ti si vedono gli occhi.
Aggiungo solo che la scrittura in una vita di guerra, odio, crimini, violenza e morte alle spalle, per entrambi diverrà catartica. E li salverà.
Alice rimane in piedi, oltre l’abisso. Billy le ha regalato questa possibilità. Ora è qui, e ha trovato la sua strada.

.

Leave a Reply

Fill in your details below or click an icon to log in:

WordPress.com Logo

You are commenting using your WordPress.com account. Log Out /  Change )

Twitter picture

You are commenting using your Twitter account. Log Out /  Change )

Facebook photo

You are commenting using your Facebook account. Log Out /  Change )

Connecting to %s

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.