Per tutto l’oro del mondo – Massimo Carlotto

Massimo Carlotto
Per tutto l’oro del mondo
Edizioni e/o, 2015
Noir
Recensione di Valerio Calzolaio

Nord Est. Fine primavera 2015. Marco l’Alligatore Buratti, indagatore sprovvisto di licenza su casi ai confini della legalità, pregiudicato coi baffi, ossessionato dalla verità, riceve due incarichi. Da un marito convinto che la moglie 45enne Cora, alta e slanciata, capelli ricci neri, infermiera al Centro grandi ustionati, abbia un amante: in un paio di mesi il nostro capisce che non è vero, gli ridà i soldi e si innamora di lei, che la sera canta jazz in un locale. Da un bimbo 11enne, orfano dopo che due anni prima la madre era stata uccisa crudelmente nella villa dove faceva la cameriera: prende venti centesimi e si considera ingaggiato pur di scoprire come sono andate le cose, non volendo rapporti con la banda complice del padrone di casa (avevano rubato molti ori e pietre), pure lui torturato e ammazzato. Gli amici e soci fanno la solita squadra d’azione. Con Marco vive nel centro storico di Padova Max la Memoria: grasso ex militante dei movimenti sociali dei Settanta, non riesce a far diete e aggiorna l’archivio di criminali e notabili. Li raggiunge da Punta Sabbioni l’elegante Beniamino Rossini, contrabbandiere e rapinatore, l’unico ben capace di qualche fisica violenza.

In venti anni Massimo Carlotto (1956) ha scritto una trentina di bellissimi testi, perlopiù noir; dopo 5 avventure fra 1995 e 2002, una ripresa nel 2009, a forte spinta popolare la serie dell’Alligatore ha ripreso ora a marciare con foga, siamo già al secondo del 2015 e l’epilogo anticipa almeno una prossima uscita, il genio del male Giorgio Pellegrini viene spesso qui evocato. All’inizio del titolo manca il “nemmeno” del modo di dire gergale e tutta la narrazione (come sempre in prima appassionata persona) ruota intorno all’esistenza di banditi perbene. Carlotto cita l’anarchico marsigliese Marius Jacob e sostiene che ce ne sono molti (anche se sempre meno) nella storia della criminalità europea degli ultimi centocinquant’anni, rilevanti anche per la coeva corruzione politica e istituzionale. Un certo cuore fuorilegge impone di cercare a qualsiasi costo risposte veritiere, di non usare tortura e violenza sessuale oppure sequestri e assalti nelle case, di evitare sempre danni collaterali alle vittime e ai loro parenti. Il contesto sociale e politico è il Veneto leghista delle elezioni del maggio 2015, pure il film di Moretti e il referendum greco. Ovunque musica blues e gran vini.

 

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