Blackmail di Carol J Keaton

Do un caloroso benvenuto a Carol J Keaton, scrittrice americana trapiantata da anni in Italia. Il suo romanzo Blackmail (2012, Armando Curcio editore) si trova in questi giorni in tutte le edicole, ma potete acquistarlo anche sullo store on line dell’editore; ad agosto uscirà la seconda e ultima parte.

La vicenda ruota intorno a una chiavetta USB che contiene scottanti segreti. La chiavetta gira il mondo lasciandosi alle spalle dei cadaveri e mettendo a repentaglio la vita di chi la detiene. Tocca a Sofia dipanare la complicata matassa che – per sua sfortuna – la vede protagonista.
Blackmail è un thriller veloce e intrigante sorretto da una scrittura particolarmente accattivante. Un romanzo che si legge d’un fiato. Carol J Keaton – intervistata via mail – è disponibile e affabile. Ve la presento.

AB – Carol, Blackmail è ambientato in Toscana, una terra che sembri conoscere molto bene e che sicuramente negli ultimi decenni è stata scenario prediletto di autori stranieri che amano l’Italia. Come mai hai deciso di ambientare il tuo romanzo in Italia, e in particolare in Toscana?
CJK – Vivo in Italia e amo la Toscana. Non ci abito, ma l’ho visitata più volte. Mi piacciono gli ampi spazi che offre e i colori delle sue colline. Quando ho scritto il prologo di Blackmail mi trovavo in vacanza lì e ho deciso di sfruttare la location. Ho poi fatto varie ricerche visitando il Mugello con la collaborazione della Comunità Montana. In seguito ho preso una guida che ha accompagnato me e la mia famiglia a visitare i quartieri di Firenze che mi interessavano. È stata una gita mirata, particolare e molto bella. Anche la guida si è immedesimata nella trama, è stato qualcosa di divertente.

AB – I tuoi personaggi sono molto semplici, molto “umani” e per questo molto realistici. A cosa ti ispiri?
CJK – Sono felice che tu li veda così, era il mio obiettivo. Tendenzialmente non amo i personaggi troppo al di sopra o al di sotto delle righe, di difficile identificazione con il lettore. Alcuni personaggi di Blackmail hanno tuttavia storie complesse alle spalle. Alessandro fugge da tutti, diventa istruttore di sub dopo un incidente d’auto in cui muore un bambino e ha degli incubi che lo perseguitano. Sofia, la protagonista, vive situazioni molto dolorose. Non mi sono ispirata a fatti reali, tuttavia ho cercato di vedere le soluzioni con gli occhi dei miei protagonisti come se fossero persone vere.

AB – Immagino che tu – come spesso accade agli autori – non sia partecipe della scelta editoriale di Armando Curcio Editore, che porta in edicola un noir in due parti: cosa ne pensi, è una scommessa vincente o un azzardo?
CJK – Immagini bene, non ho scelto io di dividere il romanzo in due parti e non ne ero entusiasta, mi sembrava davvero un azzardo. Però, adesso che i lettori mi mandano messaggi chiedendomi quando uscirà il secondo volume perché hanno voglia di leggere il seguito, comincio a pensare che questa strategia abbia una sua logica. È comunque ancora troppo presto per dirlo.

AB – Anche se la tua biografia non lo cita, hai ricevuto diversi riconoscimenti per i racconti che hai scritto. Da cosa nasce la passione per la scrittura?
CJK – È una passione che nasce dal bisogno di staccare la mente dal reale. Quando si scrive, la concentrazione impedisce divagazioni, i personaggi vogliono un’attenzione totalitaria e pensi solo a loro. Anche se magari succede per pochi minuti al giorno. Se poi i tuoi scritti ricevono qualche riconoscimento, allora scatta un ulteriore piacere nello scrivere.

AB – Carol, è vero che nascondi molti segreti?
CJK – Solo uno. E sta tutto nel mio nome.
Aggiungerei un:
Grazie Alessandra, complimenti per il tuo blog che seguo con molto interesse.

Potete trovare l’autrice su FaceBook.

Libro estate è il tag che ho usato per consigliare i libri – rigorosamente già testati – da mettere in valigia per le vacanze. Buona lettura 🙂

13 Comments

  1. Però, però non era “tutto d’un fiato” ma solo “d’un fiato” e dunque istintivamente c’è stata una piccola modifica ad una frase che sopporto come la faccia di La Russa. Salvata, vai… 🙂

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  2. Ci penso sopra. Quelli sulla Toscana sono pericolosi per gli autori che passano sotto le mie grinfie. Di solito sono oleografici e ci scappa la pernacchia (effetto Jonathan). Ma di te mi fido.

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  3. Oh, il Lotti è ancora sotto effetto Cinquanta sfumature: non lo posso lasciare solo un attimo che subito fa la corte a qualche signora 😉
    Fabio, ti ho mai detto che io l’Amedeo Consonni di Francesco Recami me lo immagino proprio come te?

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