Anne Holt è uno dei pochi autori scandinavi che leggo senza timore di incappare in un cliché post-larssoniano, in un serial killer improbabile o in un investigatore stereotipato. L’unico figlio (Einaudi, 2011) mi ha riconciliata con il lato più cupo del genere dopo qualche mese di assenza (ci avevate fatto caso?).
Siamo a Oslo. In una casa-famiglia che ospita bambini difficili arriva un nuovo ospite: il dodicenne Olav, obeso e ingestibile. La madre ha fatto di tutto per tenerlo con sé, ma i servizi sociali – intervenuti con grande ritardo – hanno ritenuto di allontanarlo dall’ambiente familiare. Olav soffre i limiti e le imposizioni degli educatori e decide di scappare proprio quando Agnes, la direttrice, viene uccisa nel suo studio. È una notte da tregenda per gli ospiti e gli educatori della casa-famiglia Sole di Primavera. Sull’omicidio – un accoltellamento con un banalissimo coltello Ikea – interviene Hanne Wilhelmsen, neopromossa ispettore-capo, già vista in La vendetta e La dea cieca. In realtà Hanne dovrebbe solo coordinare le indagini, ma il suo istinto la porta a impegnarsi in prima persona nel lavoro di routine (interrogatori, esame delle tracce, ricerca degli indizi) insieme al collega Billy T.
Le indagini si concentrano sugli ospiti della casa famiglia, in particolare sugli adulti e sul bambino scomparso. Un secondo tragico accadimento porta gli investigatori su una falsa pista, mentre la vita di Agnes, passata al setaccio, mostra evidenti crepe. Ma se anche l’integerrima direttrice aveva degli scheletri nell’armadio, quali segreti nascondono gli altri?
Il finale è noto solo ai lettori. Nel mezzo, riflessioni sulla maternità desiderata, sulla maternità negata e sul difficile rapporto genitori-figli.
Noir interessante, privo di eccessi enfatici, stordisce con una soluzione inattesa che fa riflettere sulla fallacia della giustizia umana e sul nesso causale colpa-castigo (ricordatevi queste parole, ne riparliamo quando lo avrete letto).
Disponibile anche in ebook:
Libro estate è il tag che ho usato per consigliare i libri – rigorosamente già testati – da mettere in valigia per le vacanze. Buona lettura 🙂
Letti alcuni libri tra cui il migliore mi pare “Quello che ti meriti”, Einaudi Stile Libero 2008.
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L’avevo letto anch’io e mi era piaciuto molto. Ho gradito moltissimo anche questo 🙂
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