Iniziamo dal comunicato stampa:
La Redazione del Giallo Mondadori, in collaborazione con la giuria del premio GialloMensa, ha scelto di premiare il racconto
Come foglie nel vento di Antonella Mecenero
La premiazione avverrà il 3 novembre a La Spezia, durante il meeting del Mensa, alla presenza dell’editor dei Gialli Mondadori Franco Forte.
Il racconto vincitore sarà pubblicato sul Giallo Mondadori n. 3069 (I cospiratori di Bill Pronzini) in edicola all’inizio di novembre.
Il Mensa Italia e il Giallo Mondadori ringraziano tutti i partecipanti e si complimentano con la vincitrice.
La premiazione c’è stata. Mancava – assente giustificatissimo – Franco Forte, ma c’erano quasi un centinaio di soci Mensa a tifare per Antonella. Che con modestia ha affermato di aver scelto Caio Giulio Cesare come protagonista-detective del suo giallo storico perché Cesare era un uomo di indubbia intelligenza, e perché “l’autore ha il vantaggio di poter utilizzare personaggi che abbiano caratteristiche che l’autore stesso non ha”.
Non è vero che l’autore manchi del requisito citato: Antonella Mecenero mi è sembrata una splendida persona, di rara sensibilità e ottima preparazione, e questo è confermato dal fatto che oltre al premio GialloMensa di recente si è anche classificata per il trofeo RiLL e per GialloStresa.
Il suo racconto è stato premiato dopo una dura selezione tra gli oltre 60 lavori pervenuti e, oltre ad avere una perfetta caratterizzazione storica, si è distinto per l’uso accurato delle parole e per il buon ritmo.
Penso quindi che Antonella Mecenero non sia una meteora occasionale, ma un’autentica autrice nuova che si affaccia al panorama letterario italiano e a cui auguriamo una lunga carriera di successo.
In questo post Antonella presenta il racconto Come foglie nel vento. Mi raccomando, cercate subito in edicola il Giallo Mondadori 3069, novembre vola via in fretta…
Il blog di Antonella Mecenero.
Ho letto il racconto ed ecco quello che ho scritto “ Roma, autunno 77 a.C. Irzia, una delle amanti del famigerato Gneo Cornelio Dolabella, viene uccisa con quattro coltellate. Su richiesta del fratello si mette alla ricerca dell’assassino addirittura Giulio Cesare in persona che deve sostenere una accusa in tribunale contro lo stesso Dolabella. Ricerca del colpevole ma, soprattutto, una “indagine” sul mondo degli uomini e delle donne del tempo dove entrambi i sessi sfoderano le loro armi per farsi largo nella società e primeggiare. Racconto semplice e delicato che fa riflettere”. Il libro, poi, di Pronzini non va perso.
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Bravo, Fabio: semplice e delicato. E scritto in ottimo italiano, il che costituisce ormai una vera rarità.
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Specifico. Lo avevo già letto nel libro di Pronzini e aggiungo gli altri incredibili G.M. che ho sotto mano: “Charlie Chan e la donna inesistente” di Earl Derr Biggers; “La fiamma e la morte” Di John Dickson Carr e “Il gioco di Zodiac” di David Baldacci.
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