Christian Frascella
Fa troppo freddo per morire
Einaudi, 2018
Ambientato nella Torino oscura, dove alligna generoso il microcosmo governato dalla criminalità, diversa dalla città placida e opulenta dei quartieri di tono che siamo abituati a vedere, Fa troppo freddo per morire è una piacevole novità sulle scene giallistiche. Christian Frascella si è inventato un protagonista fuori dalle righe e gli ha regalato una prima indagine da far rizzare i capelli. Però ci piace, ci stuzzica, ci impelaga dietro lui nelle false piste, svicolando tra le sue avventure e disavventure sentimentali quando oibò, volente e nolente, è costretto a fare i conti con la sua vita che è andata a rotoli. Era un poliziotto ma si è fatto cacciare dal servizio per una serie di stupide porcherie di mazzette e droga, ha cattivi rapporti con la ex moglie e la figlia quindicenne Valentina. Possiede una Panda Young, maggiorenne da un pezzo, e forse quello è «il rapporto più duraturo che abbia mai avuto nella vita». Meno male che è sorretto dalla sua famiglia di accatto che lo ospita e lo ama incondizionatamente: la sorella e due nipoti. Fino a quando però? Tuttavia Contrera è un uomo che non si perde d’animo. Per i buoni uffici di un amico, tenente dei carabinieri, ha ottenuto la licenza di investigatore privato e lavora in Barriera di Milano. Già, nel quartiere di Torino che si chiama “Barriera d Milan” o solo Barriera. Un avamposto aperto incondizionatamente verso il resto del mondo. Da anni l’ex solido quartiere operaio si è trasformato in una babele multietnica ma in via di riqualificazione. È proprio qui, in una lavanderia a gettoni gestita dal magrebino Mohamed, che Contrera ha istallato il suo ufficetto dove per sopravvivere riceve i clienti e si arrangia a mantenersi con gli scarsi guadagni racimolati in pedinamenti di mariti infedeli o smascherando piccoli truffatori. Accanto a un tavolino e una sedia di plastica c’è anche un piccolo frigo pieno di birre Corona, a suo esclusivo uso e consumo, perché i musulmani non bevono alcol e Mohamed è un musulmano ligio alla regola. Ma sarà proprio il suo padrone di “ufficio” e proprietario della lavanderia a chiedergli di aiutare Driss, un ragazzo che gli sta a cuore, una specie di nipote, un bravo ragazzo a suo dire, che si è paurosamente indebitato con una banda di albanesi. La faccenda scotta ma Contrera non può tirarsi indietro. Scoprirà che Driss, si è ficcato in seri guai. Il primo impatto esplorativo di Contrera nel night club di Corso Venezia, La stella notturna gestita dal boss mafioso Oskar, non è il massimo ma poteva andare peggio, se si considera che il detective riesce a uscire indenne dalle mani degli scagnozzi albanesi e ottenere in elemosina una dilazione di pagamento di dieci giorni. Ma dopo, se Driss non paga… Ciò nondimeno le cose sono destinate a precipitare quando Oskar viene trovato nel suo locale con un coltello a serramanico piantato in petto, e il giovane marocchino viene riconosciuto mentre fuggiva dal luogo del delitto. Oddio, ci sono alcune incongruenze nella ricostruzione dei fatti e strani e sporchi giochi di denaro dietro la faccenda ma, per la polizia agli ordini del vicequestore De Falco, nemico giurato di Contrera, le prove a carico del ragazzo, che per di più è uccel di bosco, appaiono schiaccianti. E anche la mafia albanese pretende il suo colpevole. Ma il dannato codice di onore, Mohamed e la comunità magrebina si fidano di lui, impone a Contrera di andare avanti e continuare a indagare fino in fondo. Anche se si rende conto di essersi ficcato in un colossale pasticcio nel quale sta rischiando di brutto la pelle. Tanto per cominciare deve trovare Driss e scoprire la verità. Ci riuscirà?
Coinvolgente, ironico, intrigante quanto basta e con tutte le premesse e le carte in regola per funzionare come interprete di un “serial”, Contrera è un mix di hard boiled vecchia maniera e fuochi d’artificio polizieschi genere ispettore Coliandro. Personaggio imperdibile e assolutamente da citare Luca l’“einstainiano”, dodicenne figlio del suo nuovo amore (forse perduto?). A presto su queste scene!
Christian Frascella è nato a Torino e vive a Roma. Ha pubblicato Mia sorella è una foca monaca (Fazi 2009), Sette piccoli sospetti (Fazi 2010), La sfuriata di Bet (Einaudi 2011), Il panico quotidiano (Einaudi 2013), La cosa più incredibile (Salani 2015), Brucio (Mondadori 2016) e Fa troppo freddo per morire (Einaudi 2018).