AA. VV.
Blog Killers, almeno un morto
I Buoni Cugini, 2018
Antologia
Una bella ed esaustiva introduzione di Giuseppe Previti apre questa strana antologia scritta da dieci rappresentanti dei blogger. Sapete quegli strani tipi, quegli scombinati buontemponi (come pensano di loro tanti professionisti della penna, soprattutto se sono sul libro paga di qualche testata), dediti al sacrificio letterario, che a metà tra l’hobby e la scrittura si danno da fare come matti. Con il dirompente dilagare del digitale si sono fatti avanti proprio loro, i blogger, i “nuovi” critici letterari, gli stakanovisti nati e sputati a inventarsi un modo più veloce e incisivo per parlare e promuovere i libri, rivolgendosi a chi vuole suggerimenti per leggerli o comprarli. Angeli o “diavoletti”, pochissimo legati agli indirizzi editoriali, i blogger leggono e recensiscono, con metodo, testa, gusto, e giudizio personale, senza troppi condizionamenti. Ma stavolta proprio loro, i critici, si sono fatti convincere a saltare la rete, cambiare campo e a mettersi direttamente in gioco pronti a raccogliere allori o fischi come fanno tutti i loro “clienti” autori.
Et voilà subito il nome dei dieci “eroi” del blog che si sono offerti per partecipare alla tenzone: Nico Donvito di 50/50 Thriller, Cecilia Lavopa di Contorni di Noir, Aniello Troiano della Rivista Fralerighe, Elio Freda di Gialloecucina, Manuel Figliolini della Bottega del Giallo, Caterina Falconi di Libro Guerriero, Lorenzo Strisciullo di Mangialibri, Cristina Aicardi di MilanoNera, Giuseppe Pastore di Thrillercafé e Isabella Saffayé di Thrillernord.
E allora dito puntato su loro e via a leggere!
Si comincia con Nico Donvito e il suo Il posto giusto, in cui la web mania in love risulta per tutti, ma proprio tutti, very dangerous; Cecilia Lavopa ci presenta, con Omar, un rischioso bambino abbastanza particolare di una famiglia “difficile”; Aniello Troiano, in Un brutto risveglio, ci spiega che il problema non è solo svegliarsi nel freezer; Elio Freda, con Serial Fiction, ci offre una serie televisiva da incubo che ruba la vita; Manuel Figliolini, in L’invito a cena, ci ricorda che è meglio guardarsi sempre dai gatti; Caterina Falconi rende sottilmente inquietante La regina dei grigi, con il gerontofilo e la rivalsa della Preferita; Lorenzo Strisciullo, in La bellezza della notte, ci fa sapere che un fiore può uccidere; Cristina Aicardi, in Stesi al sole, introduce la geniale novità della killer professionista & company in crociera; Giuseppe Pastore, nel suo Il ballo delle onde, ci regala una fantascientifica strage e infine Isabella Saffayé, in Lucertola Gesù Cristo, tortura diabolicamente un paziente giunto a fine vita, con il biondino della morte.
Alcuni tra loro hanno preferito il genere thriller, altri una dimensione più squisitamente psicologica, altri ancora sono andati a braccio, muovendosi su diversi lidi e ispirazioni. Ma, tirate le somme, con un comune scopo sincero e coraggioso: mettersi in discussione e trovarsi tutti insieme per una volta dall’altra parte della barricata.