Roberto Alajmo
Repertorio dei pazzi della città di Palermo
Sellerio, 2018
Biografico
Palermo. Negli ultimi duecento anni (circa). “Uno faceva collezione di storie eccentriche. Ne trovò una e la mise da parte. Poi ne trovò un’altra, e così via. Quando ne raccolse un certo numero, ne fece un libro…”
Questo l’incipit (autobiografico) della nuova narrazione del giornalista Roberto Alajmo, Repertorio dei pazzi della città di Palermo, una raccolta di microstorie, centinaia e centinaia di biografie minimali. Tutte iniziano con un “uno” diverso, talora con nomi cognomi soprannomi, molti anonimi; inventariate per un episodio, una mania, un’impresa, una sorte, una relazione, un dialogo; malinconiche o assurde, sempre fulminee e spesso senza tempo; raccolte via via, lasciate sedimentare, concatenate senza un filo, per descrivere uomini e donne, famiglie e parenti, professioni e attività nel cuore pulsante di Palermo. “Uno lo ammazzarono perché voleva fabbricare pigiami senza pagare il pizzo”. Fino al maniaco del poker con tre morti, che infine disse “Cip”, ultima parola.
(Recensione di Valerio Calzolaio)