Paolo Pietrangeli
La pistola di Garibaldi. Il problema di Giorgio Tremagi
Biblion Milano, 2019
Davanti al mercato di Piazza Epiro (metà strada fra San Giovanni e Terme di Caracalla) c’è la libreria del 51enne Giorgio Tremagi (niente gialli, solo Simenon, con la pipa), che tira avanti grazie ai 10 tavolini interni e ai 9 del cortile esterno dove si può pure mangiare. Il rapporto con la moglie non gira bene, i libri non sfondano, le polpette della cognata Fiorella vanno alla grande. Abbiamo proprio un atipico ristorante di discreto successo: un primo diverso ogni giorno da servire comunque con la specialità della casa, a dieci euro bevande escluse. Capita però che ci sia un’indagine per omicidio nel quartiere, il cadavere con un rosario in una mano e un fallo di legno nell’altra, e Giorgio, capace di visualizzare e interpretare i sogni delle persone che ha di fronte, si trova così coinvolto nella risoluzione.
Garbato e divertente l’esordio nel romanzo di genere del grande cantautore e regista Paolo Pietrangeli (Roma, 1945), La pistola di Garibaldi.
(Recensione di Valerio Calzolaio)