Maurizio Ambrosini, Paolo Naso e Claudio Paravati (a cura di)
Il Dio dei migranti. Pluralismo
Il Mulino Bologna, 2018
Da qui a là, da là a qui, sempre, ovunque. Siamo mescolati, meticci. Chi studia le religioni sa che dentro spazi geografici (ecosistemi umani) si ricompongono sincronicamente antichi paesaggi e un mosaico diacronico di culture e spiritualità. Un sociologo (Ambrosini), uno scienziato politico (Naso) e un filosofo (Paravati) hanno raccolto e introdotto tre importanti ricerche recenti sugli adattamenti delle esperienze religiose ai contesti nuovi: gli iman nelle moschee italiane, gli ortodossi rumeni immigrati, i volti del cristianesimo tra immigrati milanesi. Non si tratta di riconoscere burocraticamente Il Dio dei migranti, non si possono mettere filtri religiosi sui migranti, eventualmente “si tratta di riconoscere Dio nei migranti” (prefazione di Alberto Melloni): “sentire la voce dei Giona scaricati da un dag in forma di gommone che chiedono una conversione di giustizia che, nei sistemi politici democratici, può e deve diventare una politica di giustizia, di fraternità, di pace”.
(Recensione di Valerio Calzolaio)