Loris Giuriatti
L’Angelo del Grappa
Rizzoli, 2020
Autopubblicato nel 2013, L’Angelo del Grappa divenne subito un felice caso editoriale locale. Oggi, sette anni dopo, Rizzoli lo ripropone in libreria in una nuova edizione, arricchita da particolari e testimonianze.
L’Angelo del Grappa narra la storia di un adolescente dei giorni nostri che scoprirà, durante una vacanza che cambierà le sue scelte di vita, le vicende di alcuni protagonisti della Grande Guerra, tra cui Antonio Zicchi, di Sorso, paese sardo poco lontano da Sassari, morto combattendo sul Monte Grappa.
Preziosa testimone, e colonna portante della ricerca storica per ricostruire la breve vita e la memoria di Zicchi, è stata Giovanna Zicchi, anche lei sarda, pronipote di Antonio. «Durante la mia infanzia è venuto fuori, di tanto in tanto, il nome di Antonio, … mio nonno (suo fratello) faceva riferimento a lui molto raramente», ha dichiarato Giovanna. «Ma, nel 2006, una sera ho iniziato una ricerca su Internet che mi ha condotto direttamente al sito del Ministero della Difesa. Ho richiesto quindi informazioni su mio zio, che ho ricevuto due mesi dopo, per posta. … Nel 2010 poi, durante un viaggio nel Monte Grappa queste ricerche hanno iniziato a fiorire…». Sul Grappa da anni un’associazione, utilizzando i numerosissimi reperti storici presenti sul Monte, si fa carico di riallacciare lontani e perduti legami familiari e di raccogliere e raccontare le tante microstorie che stavano dietro i soldati caduti in guerra. E Loris Giuriatti, responsabile della scuola professionale Enaip di Bassano, studioso e accompagnatore sui percorsi locali della Grande Guerra nonché membro dell’associazione, si è servito di L’Angelo del Grappa per mettere su carta un’efficace ricostruzione storica che mira ad accostarsi ai giovani con elementi di coraggio, emozioni e verità sapientemente mischiati all’imponderabile velato da toni favolistici.
La storia, infatti, è stata resa fruibile in virtù della creazione di un abile intreccio generazionale e di un pizzico di indispensabile fantasia.
Come protagonista, interprete e filo conduttore, l’autore ha scelto Angelo, un diciassettenne, un adolescente scontento come tanti. Vive a Padova, la sua famiglia gode di buona situazione finanziaria, il padre conduce un florido pastificio familiare e madre e padre si attendono da lui solo che si faccia onore a scuola per poi laurearsi e prendere in mano l’azienda. Ma Angelo fa orecchie da mercante, detesta studiare, i suoi voti sono una frana, ama la musica, i videogame, è appassionato di street art ma soprattutto, come buona parte dei suoi coetanei, è perennemente incollato allo smartphone. Anche quest’anno vorrebbe passare l’estate nella bella villa sulle colline padovane per poter facilmente raggiungere gli amici in città come sempre, ma stavolta i suoi genitori hanno altri progetti. Tutta la famiglia si concederà una bella vacanza sul Monte Grappa, in una baita splendida ma sperduta nel nulla mediatico e senza connessione a Internet. Insomma Angelo si trova tagliato fuori dagli amici e dal suo mondo, in un posto splendido ma lontano da tutto e da tutti, dove il tempo pare rallentare pigramente e incontrare un coetaneo diventa impossibile. Tra le aride cime dei monti sono rimasti solo i caprioli e i pochi esseri umani con cui parlare sono i “veci”, arroccati nelle malghe, che collezionano i cimeli della Prima guerra mondiale. Angelo, si annoia, vaga come un’anima in pena, protesta. Non sa ancora che la montagna persegue misteriosi intenti e ha scelto proprio lui come custode di alcuni segreti. Durante una passeggiata in cui ha rischiato di perdersi, diventerà l’affidatario e il custode di una scatola per maschere antigas che contiene un quadernetto, il diario tenuto da un soldato nel 1918. Il soldato aveva diciannove anni, era poco più grande di lui, si chiamava Antonio ed era arrivato sul Grappa dalla Sardegna. Un ragazzo con un fucile in spalla e la paura nel cuore. Angelo comincia a leggere, Antonio scrive della sua casa, dei suoi affetti ma gran parte di quelle pagine, che narrano di trincee, di combattimenti, di ritirate, di incontri e di prese di coscienza degli orrori della guerra, è ancora nascosta là fuori, tra le rocce e nel fitto verde dei boschi. Angelo vorrebbe capire, ritrovare le tracce di Antonio, provare a riunire i tasselli della sua vita. Ma da dove cominciare? Grazie a circostanze imponderabili e al sollecito aiuto di Gabriele, un giovane ricercatore, Angelo imparerà a farsi guidare dalla voce della montagna e scoprirà che la Storia vista da vicino, lontano dal gelido distacco delle spiegazioni scolastiche, può farsi viva, reale e trasformarsi in una drammatica ed emozionante avventura.
Loris Giuriatti vive a Bassano del Grappa, dove lavora come insegnante e responsabile di un centro di formazione professionale. Nel tempo libero si occupa di promuovere il “suo” monte Grappa accompagnando i visitatori in percorsi dedicati alla Grande Guerra. Questo è il suo primo romanzo.