Michael Dobbs
L’eroe riluttante
Fazi, 2020
Uscito in Inghilterra nel 2010, L’eroe riluttante è stato pubblicato dopo Il giorno dei Lord e Attacco alla Cina. Il protagonista è ancora una volta Harry Jones, atletico parlamentare ed ex soldato irruento e imprevedibile. La serie di Jones, che contempla altri tre libri non ancora tradotti in italiano, è stata scritta da Michael Dobbs, il creatore della trilogia House of Cards.
Michael Dobbs è un ex giornalista ed ex parlamentare che conosce molto bene la politica. Per anni stretto collaboratore di Margareth Thatcher, sino a diventare vice-segretario del partito conservatore, fu ferito nel drammatico attentato alla Lady di Ferro compiuto dall’IRA a Brighton nell’ottobre del 1984, che causò 5 morti e 31 feriti. Dal 2010 fa parte della Camera dei Lords come Baron Dobbs of Wylie. La biografia spiega perché Dobbs sia tanto addentro al Potere e a quante informazioni possa accedere sia a livello locale che internazionale.
In questa terza avventura Harry Jones apprende casualmente, durante un ricevimento dell’ambasciata degli Stati Uniti a Londra, che Zac Kravitz è stato arrestato e torturato dai servizi segreti del Ta’argistan. Harry Jones sa di avere un immenso un debito di riconoscenza verso Zac, vecchio amico americano, ex esponente della Delta Force e suo compagno di avventure negli anni in cui anche lui prestava servizio presso la SAS (Special Air Service). Zac Kravitz infatti dieci anni prima, durante un attentato, aveva salvato Julia, la moglie di Jones, morta in un incidente di montagna poco dopo. La scomparsa di Julia ha molto provato l’inglese allontanandolo dalla politica attiva e dagli incarichi ufficiali. Le molte conoscenze gli garantiscono un giro di frequentazioni di altissimo livello e il cospicuo patrimonio di famiglia gli consente un tenore di vita elevato senza bisogna di lavorare. Non riuscendo ad avere informazioni sulla sorte di Kravitz tramite canali ufficiali, Jones intuisce che la situazione è estrema e la vita del suo amico è in pericolo. Deve fare qualcosa: con un abile colpo di mano trova il modo di infilarsi tra i componenti di una missione britannica in partenza per il Ta’argistan, ufficialmente per fornire aiuto per smaltire i rifiuti radioattivi lasciati dai sovietici. Il Ta’argistan è uno stato poverissimo, nato con la presa di potere di un cosiddetto presidente dopo il disfacimento dell’Unione Sovietica e incastrato tra Russia, Cina e Afghanistan. Dopo un volo di quasi dieci ore, la missione inglese atterrerà in Ta’argistan. A Jones basterà il primo giorno per intuire quanti sporchi giochi di potere siano coperti sotto il velo dell’apparente democrazia ta’argia. E poco più per sapere che Zac Kravitz giace al limite della resistenza umana nella torre prigione di Askek e, accusato ingiustamente di reati mai commessi, rischia la pena capitale. Non gli resta che cercare segretamente informazioni e appoggio tra i dissidenti locali e mettere a punto un piano per far evadere l’amico. Il tempo stringe e Jones deve improvvisare, per cui può soltanto provare a prendere contatto con un gruppo di ribelli ta’argi, guidato dal giovane Bektour, che con altri giovani vorrebbe sovvertire lo spietato Sistema del presidente Karabaev e del suo braccio destro Amir Beg. Ma la sorveglianza dei Ta’argi è ferrea. Per distrarre le guardie che controllano giorno e notte la delegazione inglese, deve per forza accettare l’improbabile aiuto di Lord Proffitt, ottantenne smaliziato rappresentante della Camera dei Lord, e di Martha Riley testarda e indipendente deputata americana naturalizzata inglese. Tuttavia, quando il suo rocambolesco tentativo di fuga rischierà di fallire, Harry Jones dovrà esporsi di persona per garantire la salvezza di altri. Una scelta azzardata che comporterà imprevedibili conseguenze e potrebbe costargli molto cara. Jones sarà costretto a mettere in gioco la sua vita e quella dei suoi alleati…
I classici e intriganti romanzi di spionaggio, come questo, declinano svariate situazioni narrative quali l’inganno, la fuga, avventure al limite dell’impossibile. Il continuo alternarsi di vittorie e sconfitte, la sempre crescente tensione del ritmo narrativo, la componente drammatica e, ciliegina sulla torta, l’exploit finale che Michael Dobbs dimostra di saper orchestrare magistralmente. Altro elemento a suo favore è l’ottima ricostruzione dei personaggi e addirittura di tutto l’ambiente locale di uno stato inesistente, il Ta’argistan. Talmente reale e diabolicamente plausibile da rasentare la perfezione. Ma l’aspetto più intrigante di L’eroe riluttante sono le macchinazioni geopolitiche sottostanti all’avventura di Harry Jones. Macchinazioni a latere, organizzate dai vari pseudo enti economici e avallate dalla politica occidentale, che si infiltrano nelle istituzioni pubbliche per guadagnare con commesse e concessioni. Ciò nondimeno come ha dichiarato Dobbs, in un’intervista, dal senno della sua personale esperienza “La politica è un brutal business, e non è fatta per persone graziose. Ma d’altra parte se vuoi cambiare il mondo lo devi distruggere. Insomma, se volete dormire sonni tranquilli non scegliete di fare politica”.
Michael Dobbs è nato nel 1948 ed è un membro del Partito Conservatore inglese. Tra i diversi incarichi rivestiti durante la carriera politica si ricorda quello di capo dello staff del partito durante il secondo governo Thatcher (1986-1987). Dal 2010 è membro della Camera dei Lord. La trilogia di House of Cards, pubblicata integralmente da Fazi Editore, ha venduto milioni di copie nel mondo. Dobbs ha partecipato alla produzione e alla sceneggiatura della famosa serie omonima. È in fase di lavorazione anche una serie tv ispirata ai thriller politici che hanno come protagonista Harry Jones.