Jenny Erpenbeck
Storia della bambina che volle fermare il tempo
Sellerio Palermo, 2020 (orig. Geschichte vom alten Kind 1999)
Traduzione di Ada Vigliani
Berlino, pare. Fine secolo scorso. La polizia ferma una ragazza in strada di notte con un secchio vuoto in mano. Appare smarrita, confusa, sbiadita. Dice di avere quattordici anni e poco altro, è grande e grossa tipo un alto barilottino, ha i capelli neri e smunti, cammina lenta curva sfuggente. La lasciano nel principale orfanotrofio, al confine con la foresta. Lei si adatta silenziosamente, cerca solo di occupare uno degli ultimi invisibili posti nella gerarchia della scuola. Sono tutti gentili, si sistema nel dormitorio con biancheria pulita a rotazione, frequenta le lezioni, sbaglia di proposito, si sa immutabile (e non ci sono specchi per verificarlo), lentamente dimagrisce e cambia aspetto. L’esordio letterario di Jenny Erpenbeck (Berlino Est, 1967) fu un toccante lungo racconto di successo (dedicato alla madre), la Storia della bambina che volle fermare il tempo (nel titolo italiano). L’autrice ha scritto poi ancora molto e bene, premiata in Germania e all’estero.
(Recensione di Valerio Calzolaio)