La Debicke e… L’ora buca

Valerio Varesi
L’ora buca
Frassinelli, 2020

Valerio Varesi aveva preannunciato questo libro come un figlio dell’attuale crisi culturale, un libro di rinuncia, di rabbia di fronte all’impossibilità di una purchessia visione sociale a breve. Insomma l’impossibilità di pensare a un progetto o a un’idea valida di vita in un mondo, quello di oggi, dove la sovranità dell’apparenza e dell’immediato appagamento sono al top ovunque si guardi. Tra la gente, nel sistema o in azienda, i valori sembrano pronti ad essere spazzati via dalla paura e invece conta solo l’esplosione mediatica di un attimo, un’ideale supernova. Lo si vede in ogni situazione, anche in politica, con il frenetico e osannato boom di nuovi incompetenti e la futura prospettiva del tirare a sorte coloro che dovranno governare. Si assume il dogma che tutti sappiano fare tutto. E, per spiegarcelo, Valerio Varesi, a suo buon modo, ha deciso di raccontarlo con il successo e poi la rovina di una di queste supernove, un anonimo professore di fisica, definito solo il Professore, che si sente vuoto, inutile e vorrebbe appagare la propria ambizione. Per farlo dovrà asservirsi alle perverse regole del gioco per raggiungere la fama. Anche a costo di sacrificare tutto, persino la vita.

Nell’aula professori, due insegnanti di materie scientifiche di una non meglio identificata scuola superiore, comunque un liceo, durante le ore buche dagli orari di lezione discutono e fanno colazione a base di fumanti arancini sotto lo sguardo accomodante del bidello Mario. Lui, la mezz’età onnipresente, godereccio, so tutto e, forse, appagato dalla vita. Il protagonista della storia di Varesi, il Professore, spiegherà cervelloticamente al collega, afflitto dal ridicolo cognome di Pampaluga, come rapportare la loro attuale condizione umana a quella di un pianeta, paragonabile a una specie di arancino (crosta fragile con centro incandescente) che vaga nell’universo infinito. Per lui insegnare sta diventando sempre più difficile e quasi impossibile attenersi al programma. Non gli piace rivendere con granitica certezza leggi fisiche oggi comunque confutabili da allievi – strano direte di questi tempi e invece – attenti curiosi, consapevoli e che amano contestare a parole e discutere la materia. Insomma vegeta, lavorando con poca convinzione, e con il collega Pampaluga, in crisi matrimoniale, si lascia trascinare per pigrizia in lussuosi locali di scambisti, finché non riceve un’offerta molto particolare da una misteriosa Agenzia. L’Agenzia per cominciare gli propone un lavoro part time, tramite il quale potrebbe rimpolpare le sue finanze, per poi puntare più in alto, magari arrivare a conquistare un posto di alto livello nel mondo.
Ci riflette, accetta; il primo di una serie di complicati test e prove pratiche da affrontare, sarà indossare l’identità di un morto, avvalendosi di sofisticate tecniche virtuali, per poter consolare Gina, bella vedova capricciosa poco più che cinquantenne, che vuol tenere in vita il marito senza ricorrere a una medium. Il secondo test, forse più crudele e impegnativo, lo metterà alla prova in un compito compromettente: distruggere completamente la reputazione di un integerrimo giudice che, con le sue indagini, intralcia il cammino della politica. Il Professore ci riuscirà costruendo e diffondendo un sofisticato ventaglio di fake news. Niente di più facile, sappiamo tutti quanto danno possano fare e anche se poi vengono smentite…
Insomma questi primi successi saranno per il Professore la piattaforma dalla quale lanciare la sua nuova carriera. Non importa se la scuola l’ha messo in congedo per uno scontro ideologico-religioso con un ragazzo, ormai lui è in pista, pronto per decollare. Ma accontentare tutte le complicate richieste dell’influente ma inquietante Agenzia non sarà facile. E il patto stretto dal Professore è molto rischioso e prevede un prezzo altissimo da pagare.

L’ora buca è una metafora dell’odierno vuoto esistenziale. In un mondo in cui l’essenza vitale troppo spesso è solo legata all’immagine, ci narra cosa può arrivare a fare un uomo e quali limiti può decidere di valicare, pur di farsi conoscere e sfuggire alla costrizione dell’anonimato, toccare la celebrità, lasciare una traccia tangibile dietro di sé. In L’ora buca, vero capolavoro del genere dissacratorio, Valerio Varesi ci spiega, con bravura e crudele ironia, cosa può riuscire ad accettare il suo protagonista, a cui addirittura rifiuta di dare un nome, e con lui una certa pseudo umanità che gli pone a fianco, pur di emergere a ogni costo. Niente giallo stavolta, molto caro a Valerio Varesi, che tuttavia ci vizia con un romanzo acuto e intelligente che scava a fondo in certe oscure miserie umane pur facendo l’occhiolino al fantascientifico. Un romanzo contraddistinto come sempre dalla sua elegante scrittura e ma anche dalla sua feroce e talvolta spiazzante analisi sociale.

Valerio Varesi, nato a Torino nel 1959, vive a Parma e lavora nella redazione de «La Repubblica» di Bologna. Romanziere eclettico, è il creatore del commissario Soneri, protagonista dei polizieschi che hanno ispirato le tre serie televisive Nebbie e delitti con Luca Barbareschi. I romanzi del commissario Soneri sono stati tradotti in tutto il mondo. Varesi ha inoltre pubblicato per Frassinelli La sentenza e Il rivoluzionario, con cui ha iniziato una propria personale ricognizione della Storia. Lo stato di ebbrezza conclude questo percorso, arrivando fino ai giorni nostri.

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