La caduta del sole di ferro – Michel Bussi

Michel Bussi
La caduta del sole di ferro. NEO, libro uno
Edizioni E/O Roma, 2020 (originale 2020)
Traduzione di Alberto Bracci Testasecca
Fantasy
Recensione di Valerio Calzolaio

Parigi. Post Apocalisse. Sono trascorsi 12 anni da quando tutti morirono eccetto alcuni neonati. Ormai i sopravvissuti son diventati ragazzi, risiedono in due distinte tribù, quella del Tepee sulla Torre Eiffel tappezzata di pelli, pescando nella Senna e cacciando al Bois de Boulogne, autodidatti e onnivori, quella del Castello negli edifici e nelle ricche sale del Louvre, dove hanno trovato i video degli antenati, istruitisi a quel modo e perciò vegetariani.
Il grande scrittore Michel Bussi (Louviers,1965) ha iniziato una sagace distopia per adolescenti e curiosi, il primo volume si chiama La caduta del sole di ferro. Seguiranno gli altri, ogni volta un biennio fino alla “maggiore” età. Il titolo fa riferimento all’astro sconosciuto (per gli uni) e al satellite artificiale (per gli altri) che vigila, scalda, schiarisce. Quando alcuni animali muoiono misteriosamente le due tribù interagiscono con capi e spie, infiltrazioni e tradimenti, manipolazioni e conflitti, amicizie e lotte.

 

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