Alan Bradley
Un posto intimo e bello
Sellerio, 2020 (orig. 2018)
Traduzione di Alfonso Geraci
Recensione di Valerio Calzolaio
Toronto. Giugno 1952. Flavia, quasi 13enne, occhi azzurri, udito sopraffino, talento chimico, è in barca con le sorelle Feely 18enne e Daffy 14enne, ai remi il fido Dogger. Ormai da sei mesi è morto il nobile colonnello de Luce, sono rimaste sole, e l’ex attendente e servitore del maniero inglese cerca di farle distrarre con una passeggiata lungo il fiume. Sono distanti dalle antiche magione e tenuta di Buckshaw (nel villaggio agreste di Bishop’s Lacey). Superato il camposanto e il vecchio molo (dove due anni prima il vicario aveva avvelenato tre sue parrocchiane, finendo poi impiccato), Flavia lascia languidamente penzolare una mano a pelo d’acqua e… scopre l’ennesimo cadavere, il giovane bellissimo Orlando. La polizia sembra convinta dell’incidente, lei e Dogger indagano nel passato.
Sempre godibile la serie iniziata nel 2009 dal canadese esperto d’ingegneria elettronica Alan Bradley (Toronto, 1940). Questo è il decimo, Un posto intimo e bello, come sempre in prima persona.