John Connolly
Palude
Time Crime, 2021
Traduzione di Stefano Bortolussi
Recensione di Patrizia Debicke
Pubblicato per la prima volta in Inghilterra nel 2002, Palude è il quarto romanzo del ciclo dedicato alle storie dell’investigatore Charlie Parker, detto Bird. Il titolo originale del romanzo è The White Road, “la Strada Bianca”, tratto dai versi del poeta e drammaturgo statunitense T.S. Eliot nel suo The Waste Land (La Terra Desolata)*.
Torniamo nell’oscuro mondo di Charlie “Bird” Parker. Il suo è un lavoro sfibrante che lo pone ogni giorno davanti a dure realtà, a scelte obbligate e magari sofferte verità. Palude, pur facendosi strada grazie alla trama densa di violenza e di morte, riesce ad acquisire maggior spessore e peso morale della maggior parte dei thriller per la cadenza ritmata tragicamente suasiva e la coinvolgente drammatica suspense. E per gli argomenti che tratta, incredibilmente attuali oggi, con l’America squassata da venti di suprematismo bianco che hanno contagiato persino le alte sfere.
Charlie Parker ha lasciato il lavoro da detective al NYPD e si è trasferito nel Maine. Uomo provato, ha dovuto subire il male come orribile conseguenza di lutti personali (l’uccisione della moglie e della figlia). Principale ragione per cui coabita ancora con rimorsi ingiusti che continuano ad assillarlo e talvolta a pesare come macigni. Ma sono passati più di due anni ormai, ha venduto la casa di famiglia a Scarborough nel Maine, ne ha comprata un’altra bella grande, sempre in zona comoda e riparata dalla strada, tra il verde e la grande palude salata. E da poco tempo ci abita con il conforto della presenza di Rachel Wolfe, psicologa criminale, sua nuova bella compagna dai capelli rossi. E con lei vive la gioia per l’attesa di una nuova vita, il bambino che dovrà nascere.
La trama di Palude, complessa e che si dirama capitolo su capitolo in svariate sottotrame, include, dal romanzo precedente, la dissoluzione (almeno per ora) della colonia di fondamentalisti di Aristook Baptists guidata dal viscido Reverendo Aaron Faulkner. Altra sottotrama: la sanguinosa vendetta che i due vecchi amici, Louis e Angel, portano avanti contro i delinquenti razzisti sfuggiti alla giustizia, e infine l’indagine sulla misteriosa scomparsa della giovane Cassie Blythe, avvenuta sei anni prima. Potrebbe essere tutto collegato?
Quando Faulkner, lo spettrale reverendo fondamentalista suo nemico giurato, fa chiamare Parker nella sua cella di prigione a Thomaston e minaccia di far uccidere Rachel se il detective testimonierà al processo contro di lui, Parker gli dà del pazzo e se ne va. Ma non sottovaluta l’avversario che ha davanti e le sue subdole capacità di finzione. Mette subito in moto una protezione coi fiocchi per Rachel. Non dovrà mai restare sola. Parker può facilmente immaginare che Faulkner, servendosi delle sue doti di manipolatore e dei suoi “fedeli”, abbia già cominciato a preparare la sua vendetta. Non prevede che i suoi strumenti potrebbero essere proprio coloro ai quali Parker sta dando la caccia. Strumenti tra i quali dominano un killer incontrollabile, una strana creatura deforme che seppellisce i suoi segreti lungo la riva di un fiume e Kitten, l’orrido, disumano e atroce torturatore razzista.
Charlie Parker non può sapere che l’aver accettato di correre in aiuto di un vecchio amico, invece di essere solo una dura e difficile indagine, si rivelerà una discesa agli inferi, uno scontro mortale con rivali diabolici che si avvalgono di capitali raccolti con l’infamia e celano armi oscure e maledette, insomma un vero e proprio tuffo negli abissi del male.
Un’angosciosa lotta per arrivare a sbrogliare il torbido mistero legato alla morte di Marianne, figlia di Earl Lorousse, un plurimilionario di antica famiglia della Carolina del Sud, brutalmente uccisa in un bosco. E ora Atys Jones, il suo giovane amante di colore, è stato arrestato, accusato di stupro e di omicidio e rischia la pena di morte. È un caso che nessuno vuole toccare, un caso che affonda le radici nell’odio di due famiglie, in una lunga faida dominata dalla perversione che trae origine dal passato. Sappiamo che crudeltà e perversione sono materia privilegiata del detective privato Charlie Parker, ma riuscirà stavolta a proteggere l’accusato e a salvargli la vita, almeno fino al giorno in cui dovrà presentarsi in tribunale?
La faccenda si mette subito male. Una serie di strane morti, suicidi, sparizioni, delitti e lontane aberrazioni mai dimenticate, sembrano voler allungare i loro empi artigli sul caso e, ciliegina sulla torta, l’amico di Charles Parker, l’avvocato Elliot Norton, che stava difendendo il ragazzo, scompare. Senza dimenticare quella misteriosa vecchia Cadillac Coup de Ville nera che continua a mostrarsi al chiaro di luna con la portiera che si apre, quasi volesse far salire un fantasma.
Parker dovrà percorrere strade sconosciute, fronteggiare i suoi incubi e riuscire finalmente a chiarirli perché presto tutte le figure che gravitano attorno a lui, dalla sua parte o contro, saranno costrette ad affrontare la resa dei conti finale nelle paludi meridionali e nelle foreste settentrionali, luoghi lontani ma legati da un unico filo in grado di riunire i sentieri dei vivi a quelli dei morti.
*Il titolo italiano del romanzo invece si riferisce al luogo in cui sono ambientati buona parte degli episodi che contano per la storia e cioè il Parco Nazionale Congaree, Parco nazionale dello Stato della Carolina del Sud, che comprende la più grande foresta primaria del paese, situata in una pianura alluvionale percorsa dal fiume omonimo.
John Connolly è nato a Dublino nel 1968. Per Fanucci Editore è in corso di pubblicazione, nella collana Timecrime, la serie dedicata al detective Charlie Parker, composta da Tutto ciò che muore, Il ciclo delle stagioni, Gente che uccide, I tre demoni, Un’anima che brucia, La rabbia degli angeli, Il lupo in inverno, La canzone delle ombre, Un tempo per soffrire, Un gioco di fantasmi e La donna nel bosco. Palude è il quarto volume della serie, ora ripubblicato nella presente collana.
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