Gelosia – Jo Nesbø

Jo Nesbø
Gelosia
Einaudi Torino, 2021
Traduzione di Eva Kampmann
Racconti Noir
Recensione di Valerio Calzolaio

Kalymnos (Calimno o Calino in italiano), mar Egeo, Dodecaneso. L’ottobre di qualche anno fa. Atterra sull’isola il 59enne leggendario agente investigativo greco Nikos Balli, capelli grigi ma perfetto peso forma di settantacinque chili, niente moglie o figli, inviato dalla Sezione Omicidi della capitale Atene: è lui l’ispettore chiamato quando c’è il sospetto che dietro a un omicidio ci sia il movente della gelosia. Dicono che ne sente l’odore, ma ovviamente la gelosia non ha né un odore, né un colore, né un suono particolare. Però ha una storia. E lui, un animale a suo tempo ferito, proprio ascoltando quella storia, sia il detto che il taciuto, riesce meglio degli altri, alla prova dei fatti, a stabilire se si trova davanti a un altro animale disperato che ne è stato ferito. Capisce soprattutto perché cerca di guardare dentro sé stesso; sa di possedere un intelletto limitato, ma una curiosità illimitata. Alla stazione di polizia di Pothia deve subito interrogare il 28enne Franz Schmid, alto e magro, fratello gemello (monozigote) di Julian, che aveva lasciato la loro stanza all’alba e non era più tornato, dopo che la sera precedente si erano azzuffati in presenza di testimoni e tanti avevano ascoltato gravi minacce. I due gemelli sono cittadini statunitensi, residenti a San Francisco, celibi, Franz programmatore in un’azienda di informatica, Julian addetto marketing di un noto marchio di attrezzature da arrampicata. Erano andati insieme proprio ad arrampicarsi sull’isola, celebre per gli strapiombi e importante per le oltre 3000 vie verticali su roccia calcarea, meta adatta per ogni stagione. Pare si fossero poi appena innamorati della stessa ragazza. L’interrogatorio si svolge in inglese e Balli si convince che Franz c’entra con la scomparsa, decenni prima anche lui era innamorato e soffriva di gelosie durante le arrampicate. Se ne intende e intuisce pure che la vicenda è molto complicata, aperta a più soluzioni nel tempo e nelle confessioni.

L’ottimo talentuoso fortunato Jo Nesbø (Oslo, 1960), già calciatore di A (carriera interrotta per un infortunio), laureato in Economia e poi agente di borsa (abile broker), giornalista, paroliere e chitarrista (spesso nelle classifiche e negli stadi con la sua band Di Derre), da quasi venticinque anni è famoso nel mondo per gli ottimi lunghi noir della serie Harry Hole (Il pipistrello è del 1997), ma scrive spesso altri interessanti romanzi di genere (quando non ha da suonare o arrampicarsi) e questa volta nel 2021 ottimi racconti di genere. Gelosia è il secondo, nettamente il più lungo (oltre cento pagine, gli altri sempre meno di quaranta e alcuni brevissimi), narrato in prima persona (come sei dei sette complessivi racconti) ed è quello che dà il titolo all’intera raccolta, sia in norvegese (in forma più articolata) che in italiano. L’autore spiega che la gelosia non è necessariamente correlata al senso di possesso e spesso riguarda il proprio stesso valore personale, relazionale e sociale, percepito o vissuto come inferiore, e ha quindi un’attinenza con la rabbia e con la vergogna. Così si tratta di tutte storie noir nelle quali le corna e la gelosia non sono gli unici elementi ed emozioni a provocare o indurre crimini: pesano anche il senso del dovere, la vendetta, l’umiliazione, la fantasia, addirittura l’amore e l’eterna lotta fra amigdala e lobo frontale. I testi sono molto efficaci, sia le trame puntuali (ambientate anche in aereo, comunque non solo a Oslo, oltre alla Grecia ci sono Londra, Parigi e la provincia norvegese) che lo stile esperto e intelligente con gergo chandleriano. Segnalo le vite di storie, le fantasie erotiche e i monologhi interiori del grande scrittore Odd Rimmen (pag. 195-234). Si confermano le passioni per Shakespeare e i Led Zeppelin.

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