Sergio Buonadonna
Quando Palermo sognò di essere Woodstock
Navarra Editore, 2020
Recensione di Roberto Mistretta
Una nuova edizione e una nuova tornata di presentazioni per l’interessante libro di Sergio Buonadonna, “Quando Palermo sognò di essere Woodtostock” (Navarra Editore), che si avvale anche dei contributi di chi visse e raccontò quegli eventi storici: Beatrice Agnello, Vittorio Bongiorno, Gian Mauro Costa, Franca La Cecia, Francesco La Licata, Beatrice Monroy, Alberto Stabile, Pietro Violante.
Un viaggio nel tempo, spostando le lancette di mezzo secolo indietro, quando la capitale panormita, grazie alla visione dell’imprenditore siculo/americano Joe Napoli, appoggiato dall’Azienda Turismo Palermo, era stata proiettata sulla scena musicale internazionale col Festival Pop ’70 e il Festival Pop ’71, un’apoteosi di musica pop, rock e jazz.
Palermo era diventata il richiamo delle grandi star mondiali e per due estati consecutive si vissero giornate memorabili, allo Stadio della Favorita nel 1970 e al parco della Favorita l’anno successivo, Furono oltre trecento gli artisti che si esibirono e mandarono in visibilio il pubblico numerosissimo ed entusiasta. Alla prima edizione avrebbero dovuto partecipare anche i Rolling Stones, i Led Zeppelin e i Pink Floyd, ma per motivi economici la loro presenza saltò.
Quella prima edizione è comunque entrata nella storia. Sul palco della Favorita si esibirono artisti del calibro di Aretha Franklin, Duke Ellington, Johnny Hallyday e molti altri, tra cui gli italiani Little Tony, Bobby Solo, I Ricchi e Poveri, Fausto Leali, Rosanna Fratello e le siciliane Rosa Balistreri e Giuni Russo, oltre a una pletora di cantanti e complessi dell’epoca. Scandalosa è rimasta nella storia la performance di Arthur Brown, che si denudò sul palco e venne arrestato per atti osceni in luogo pubblico dall’allora commissario Boris Giuliano.
Sergio Buonadonna in questo libro racconta la nascita del mito, gli aneddoti dietro le quinte, le curiosità e i ricordi, le bizze delle star e la poliedrica personalità dell’imprenditore italo-americano Joe Napoli, rimasto per sempre nell’immaginario culturale italiano come colui che americanizzava ogni nome, tant’è che il buon Sergio Buonadonna era diventato Serge Good Woman. Un imprenditore che fece sognare Palermo, vaticinando una nuova Woodstock.
Sergio Buonadonna, giornalista professionista e promotore culturale, ha lavorato a lungo a “L’Ora” di Palermo, poi a “La Provincia Pavese” ed è stato capo redattore cultura e spettacoli de “Il Secolo XIX”. Ha collaborato ai servizi culturali di “Repubblica Palermo” e dei quotidiani locali del gruppo “L’Espresso”. Da anni svolge una proficua attività di organizzatore culturale portando in Italia scrittori di fama internazionale e con questa volume ha voluto cristallizzare un momento storico e musicale irripetibile nell’isola.