Luigi Lombardi Vallauri
Crudeltà
Doppiavoce Napoli, 2021
Recensione di Valerio Calzolaio
Storie. Ovunque vi siano sapiens. Se violenza è, generalissimamente, un generico infliggere un danno, la crudeltà potrebbe essere definita come il far soffrire sapendo, o dovendo sapere, di far soffrire, dunque la relazione fra (almeno) due soggetti, uno attivo e cosciente, uno passivo e capace di soffrire. Dal nostro umano punto di vista il mondo fisico e l’evoluzione biologica sono forse congegni di formidabile violenza non crudele. Il noto filosofo del diritto Luigi Lombardi Vallauri (Roma, 1936) aveva studiato professionalmente solo alcuni aspetti isolati della materia, per esempio il libertinismo sadiano, l’abortismo libertario, la violenza ecclesiastica e politica della cristianità storica, l’inferno cattolico, l’esclusione sociale, il carcere. Ora nell’interessante volume Crudeltà (collana La parola alle parole, curata da Ugo Leone) presenta un vero e proprio inventario delle crudeltà pubbliche, private e sociali, nelle varie epoche storiche dell’Occidente e dell’Oriente.