Gli uomini di paglia – Paul Harding

Paul Harding
Gli uomini di paglia
Il Giallo Mondadori, 2022
Traduzione di Mauro Boncompagni
Recensione di Patrizia Debicke

Un nuovo capitolo dalla saga di fratello Athelstan ad opera di Paul Charles Dominic Doherty, scrittore britannico di gialli storici, generalmente di ambientazione medievale, sotto lo pseudonimo di Paul Harding.
Come nei precedenti episodi, pubblicati in Italia dal Giallo Mondadori, i principali interpreti e ormai collaudati “detectives” medievali saranno Sir John Cranston, il gigantesco coroner di Londra, e il suo secretarius e migliore amico, il domenicano fratello Athelstan, parroco di St. Erconwald.
Anno del Signore 1381, Priorato di St. John a Clerkenwell, alle soglie di Londra. Sir John Cranston, con un folto gruppo di armati, è in attesa dell’arrivo di Sua Grazia John, duca di Gand (Gaunt), Reggente, per Riccardo II, il nipote bambino figlio del Principe Nero, e dei suoi importanti ospiti fiamminghi, padre e figlio. Il suo compito sarà rinforzare la scorta e accompagnarli fino alla Torre usata come castello e residenza reale lungo una via sicura, senza obbligarli ad addentrarsi nel dedalo puzzolente e insicuro delle stradine della Londra medievale. L’attesa è lunga, l’inverno impera, il terreno è gelato, la neve ricopre i campi, gli uomini fremono e finalmente arriva la carovana, al comando del capitano degli arcieri del re, Rosselyn, uno spietato massacratore che aveva fatto fortuna in Francia. Il Duca teme un attacco da parte di gruppi di contadini cospiratori che si fanno chiamare gli Uomini Retti. Attacco che si verificherà puntualmente, ma dal quale riusciranno a mettersi in salvo e raggiungere il sicuro rifugio della Torre Bianca, pur soffrendo amare perdite…
Il successivo contrattacco al raduno dei capi dei cospiratori, organizzato in una celebre taverna, la Roundhoop al di là del ponte, da Thibault, magister secretorum di Sua Grazia, costringerà il coroner a sollecitare l’intervento di fra’ Athelstan. La situazione però sfuggirà loro di mano costringendo il domenicano a dispensare ai morti l’estrema unzione… ma il conseguente invito di Sua Grazia il Duca, trasmessogli da Cranston, porterà il frate prima ad essere testimone e poi a dover affrontare il suo caso più inquietante.
Alla terza ora del pomeriggio di un giorno di gennaio, infatti, accompagnerà il coroner nella cappella di St John della Torre Bianca, per assistere una sacra rappresentazione eseguita dagli Uomini di paglia, i guitti privati del Reggente. Rappresentazione seguita da un banchetto a base di grande varietà di vivande e carni annaffiate da un ottimo vino.
La splendida cappella, con le sue fragranze profumate e il luccicare dell’argento e dell’oro dei magnifici invitati, pare un’oasi di serena bellezza inserita nel cupo e marziale scenario della fortezza. Coppe di vino speziato vengono servite per ingannare l’attesa dell’inizio dello spettacolo, il testo di Laon sul confronto tra Erode e i Magi. (Il drammatico colloquio tra Erode e i Magi, che prelude alla violenta strage degli innocenti). Al temine della rappresentazione, molto ammirata dai presenti, il ricevimento verrà bruscamente interrotto da una piccola esplosione. Esplosione che calamiterà l’attenzione degli ospiti, mentre subito dopo due dardi di balestra colpiranno a morte il segretario degli fiamminghi e feriranno gravemente Guido Oudenarde, il padre, mentre nel successivo fuggi fuggi generale che farà seguito all’attacco di sorpresa, le teste mozzate di due sconosciuti, una donna e un uomo, verranno abbandonate sul palco. E sarà frate Athelstan a trovare infilato in bocca di una delle due un pezzo di pergamena con un minaccioso messaggio: “Quando Adamo ed Eva lasciarono il Paradiso, / A chi scappò un sorriso?/ E ora che il mondo è solo nostro, /Squarteremo tutti i signori con un rostro”. In mezzo alla confusione, mentre Thibault cerca di far allontanare tutti, i richiami delle guardie dall’esterno gli faranno cambiare idea. Sotto la finestra della cripta infatti (la cripta di St John ha la peculiarità di essere al primo piano invece che nel sottosuolo) le guardie hanno rinvenuto il cadavere di uno degli Uomini di Paglia, Barak, con una borsa con dentro due dardi. Nella borsa poi troveranno anche due pezzetti di pergamena e poco lontano una balestra… L’attore sarebbe morto, o almeno pare, precipitando mentre tentava la fuga.
I sospetti si concentrano subito sugli Uomini di paglia, ma fratello Athelstan, al quale il duca di Gand tramite il suo magister secretorum ha affidato il compito di far luce sui delitti, non è dell’avviso e respinge come troppo semplicistica quella ricostruzione dei fatti. Per lui dietro alla vicenda si celano antiche storie, vere o false che siano, e si precisano possibili interpretazioni molto diverse, persino velate dall’ombra del tradimento. Legate a una congrega di congiurati e all’identità di un personaggio tenebroso che si cela dietro il nome di Basilisco. Arrivare a sbrogliare il mistero, sarà tutto in salita.
Affascinante la ricostruzione ambientale della società londinese di allora e il suo infido sottobosco. E molto intrigante la storia dell’orso polare, donato dal re di Norvegia al re d’Inghilterra nel medioevo, che nuotava nel fossato della Torre.

Paul Harding è uno dei sei pseudonimi usati per i suoi romanzi da Paul Charles Dominic Doherty (Middlesbrough, 21 settembre 1946), scrittore britannico di gialli storici, generalmente di ambientazione medievale.

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