Letture al gabinetto – Giugno 2022

Rubrica a cura di Fabio Lotti

Delitto sul lago di Dario Sardelli, Einaudi Stile Libero Big 2022.
Andiamo subito al sodo. Roma, una mattina di luglio e caldo boia. Il morto è Valerio Campi, nato e residente nella capitale, trovato senza vita dentro un lago tra la Prenestina e via di Portonaccio. E chi deve indagare è il vicequestore Piersanti Spina del commissariato VI di Tor Pignattara. Quarant’anni, insensibile per una rara malattia al caldo e al dolore, capace “di rimanere lucido, asciutto e presente a se stesso anche quando l’afa si faceva impossibile”. Deve controllare la temperatura corporea con l’orologio da polso altrimenti sviene. Appassionato di fumetti, fuma sigarette ayurvediche, si sposta con la Twizy e tende ad essere piuttosto calmo. Coadiuvato da una squadra variegata da molti punti di vista che comprende il medico legale Roberto Rella “monologhista comico” sempre pronto alla battuta sarcastica; il poliziotto Karim Taofik Mohamed di genitori tunisini che tutti chiamano Aldair, pelle scura e occhi azzurri; l’agente napoletana Flavia Pepe bellissima dalle tendenze amatorie particolari; l’ispettore Tonino Mio e il questore Barletta deciso a creargli problemi con la minaccia di un trasferimento.
Dalle indagini risulta che Valerio Campi era sempre al verde, era stato picchiato da qualcuno e costretto a vendere il suo bar. La faccenda si complica quando viene ripescato un altro cadavere in fondo al lago, ovvero il fu Marco De Leo proprietario di un negozio di sigarette, anche lui oggetto di estorsione da parte di una potente famiglia: i Dossena. E il Nostro non avrà pace fino alla cattura del picchiatore Attilio Dossena, noto negli ambienti della mala come King Kong. Anche se questo fatto non porrà fine all’indagine.
Dunque Piersanti al centro della scena, con i suoi problemi di salute e quelli sentimentali, soprattutto da quando era andato da Patrizia Rotiroti per proporre il matrimonio e lei se n’era già partita per l’Africa, unica donna “ad avere la chiave del suo mondo interiore”. A cui si aggiunge il rapporto spezzato con il padre Giuseppe che lo aveva lasciato quando era bambino e la relazione ormai conclusa con la giornalista Anna Tarantini.
Situazione complessa, dicevo, anche per il problema di certi figli non riconosciuti che mettono in campo l’ex senatore Saverio Bottari e il vecchio capo del clan Serafino Dossena. Colloqui con chi potrebbe essere utile all’indagine, scambi di idee, battute con i compagni di lavoro, sogni, incubi, malinconici ricordi, passeggiate tra i rioni e i quartieri di Roma che hanno spesso nomi bugiardi promettenti “meraviglie naturali”, mentre in realtà “ci si ritrova sempre intrappolati nel cemento” o nei vecchi mattoni e calcestruzzo. Il meraviglioso centro storico, poi, provoca al vicequestore solo disgusto e repulsione “forse per una abitudine al caos, al rumore, al delirio della periferia”. Insomma esterno ed interno a creare nuove crisi e ripensamenti in una società difficile e violenta.
Per risolvere il problema delle due morti bisogna ritornare al lago dove si potrebbe trovare qualcosa di importante. Forse… perché non mancheranno nuove sorprese e nuovi colpi di scena. Fino all’ultima pagina.

Rancore di Gianrico Carofiglio, Einaudi Stile Libero Big 2022.
Milano. In prima persona dall’ex Pm Penelope Spada. Ora la saletta posteriore del bar di Diego (si sta separando dalla moglie perché gay) è diventata il suo ufficio dove accogliere eventuali richieste di indagine. Come quella di Marina Leonardi che vuole scoprire la verità sulla morte del padre Vittorio, chirurgo e professore universitario divorziato e sposato con una donna molto più giovane. Due anni fa è stato trovato senza vita dalla cameriera a letto vestito ma senza scarpe. Marina è convinta che suo padre “non sia morto di morte naturale”, ovvero per infarto come afferma il medico di famiglia, ma che sia stato ucciso e che “in un modo o nell’altro, c’entri quella donna”, una sicura avventuriera. Infatti il giorno prima della morte se ne va, poi si affretta a cremare il marito che nel testamento le lascia gran parte degli averi. Il fatto particolare è che qualche settimana precedente Vittorio Leonardi era passato a trovare il notaio dicendogli che avrebbe cambiato il testamento. Perché? Cosa voleva cambiare? A vantaggio o svantaggio di chi? Dunque chiede a Penelope di scoprire la verità.
Accettato l’incarico dopo un po’ di tormento, via a parlare con chi lo conosceva: dal notaio e dalla donna delle pulizie, dal medico, dall’ex moglie madre di Marina e poi in seguito dall’attuale moglie Lisa Sereni, inquieta attricetta che si fa vedere in certe foto (ricerche su Instagram, Twitter, Facebook e Google) e con la quale riuscirà a fare amicizia nella palestra che frequenta, per incontrarsi, poi, nella sua casa. Tra loro due si instaura una certa sintonia per quanto riguarda il rapporto con la vita, l’amore, gli uomini, l’impressione di una continua recita, “di non avere emozioni autentiche, o comunque di non saperle riconoscere”. Viene anche fuori che il marito era stato accusato di omicidio colposo per la morte di una donna durante un intervento. Può essere utile?…
In alternanza abbiamo la storia di Penelope cinque anni prima che deve vedersela con una loggia massonica dove si decidevano cose importanti contro la legge. Come “gli esiti di concorsi universitari, nomine di magistrati in importanti uffici direttivi, gare pubbliche, finanziamenti, addirittura il contenuto di leggi regionali e nazionali” secondo un documento anonimo. Durante la quale succederà qualcosa che la costringerà a dimettersi.
Quasi in secondo piano l’indagine, la ricerca della verità sulla fine del noto chirurgo, forse avvelenato, che comunque verrà fuori anche con l’aiuto di certe amicizie nella polizia. Al centro certi problemi della società e soprattutto i dubbi, le domande su chi siamo veramente, sulle paure, le dissonanze, le incertezze che si nascondono dentro di noi in un mondo difficile e complicato impersonati da Penelope Spada (passeggiate con il cane Olivia, fumate e bevute) e da qualche personaggio come Lisa. Con la speranza, via, di ritornare ad essere un po’ quello che credevamo di essere. Liberi e invincibili.

Sherlock Holmes. La nazione è in pericolo di John Sutton, Il Giallo Mondadori 2022.
“Al 221B di Baker Street è in corso una partita a scacchi che il buon dottor Watson si illude di poter vincere. Contro un avversario del calibro di Sherlock Holmes, tuttavia, fissarsi su uno schema d’attacco che appare risolutivo è un grave errore. Perché lui nel frattempo ha escogitato le necessarie contromosse che gli assicureranno lo scacco matto”. Lo stesso errore potrebbero farlo i nemici dell’Inghilterra che nel 1906 stanno tramando una guerra catastrofica. Per questo il famoso duo viene chiamato a Whitehall da Spencer Ewart, direttore dei servizi segreti militari. Dovranno recuperare un congegno importantissimo per ottenere l’egemonia sui mari trafugato da una nave da guerra ormeggiata a Portsmouth. Di mezzo la Germania e quasi certamente il traditore Sebastian Moran fuggito da un manicomio criminale.
Prima cosa da fare l’ispezione sulla nave che porterà a qualche importante scoperta con l’occhio impareggiabile di Holmes. Andando al sodo possiamo dire che il racconto è costruito da diversi punti di vista: la direzione dei servizi segreti militari a Whitehall; lo Stadtschloss di Berlino dove in gran segreto si svolgono i colloqui tra il generale Von Schiffert e il Kaiser su come procede la missione del trafugamento senza che ne vada di mezzo il suo nome; le analisi, le deduzioni e i movimenti di Sherlock-Watson per studiare come riprendere il congegno trafugato; le mosse di Moran per poterlo consegnare ai tedeschi. Naturalmente ci sarà bisogno di una squadra di soldati scelti da affiancare ai nostri eroi di Baker Street. E lo scontro avverrà…
Come scrive Luigi Pachì nella sua bella rubrica Sotto la lente di Sherlock siamo di fronte più ad una avventura da spy story che da giallo classico nella quale Holmes riesce a dare il meglio di sé. Anche dopo qualche bella mangiata e bevuta di Assam, di Dow’s del 1898, di Château Lafitte del 1903, di brandy Napoleon del 1898, aggiungo io…
Capitoletti brevi, addirittura brevissimi durante lo scontro in cui non mancano uccisioni e tradimenti, con alternanza veloce di situazioni. Insomma una vera partita a scacchi giocata a livello internazionale. Vince chi per primo darà scacco matto all’avversario.
Per I racconti di Sherlock abbiamo Il mistero di Eilean Mòr di G.P. Rossi.
In sintesi brevissimo accenno; un faro che si spenge improvvisamente nell’isola di Eilean Mòr; due addetti uccisi secondo il racconto di un superstite (perché?); l’arrivo della misteriosa nave Medea; il diamante Koh-i-Noor che serve per la Teleforce, una nuova arma potentissima con un raggio mortale che vedremo in azione; di mezzo la figlia di Moriarty e di Harry Price alla ricerca del suddetto diamante; l’arrivo dall’Italia della spia Evelina Cattermole o contessa Lara. E, insieme al duo Sherlock-Watson, avremo pure la regina Vittoria! Movimento, azione, travestimenti, tradimento, scontri e morti dentro una ricostruzione storica dettagliatissima.

Una strana vacanza di Elizabeth Gill, Il Giallo Mondadori 2022.
Si parte dall’ annuncio di un giornale del mattino di due fatti avvenuti al Bishop’s Hotel di Londra. Ovvero l’assassinio della signora argentina Da Costa mediante soffocamento sul letto nella propria suite, completamente nuda ma con un certo numero di magnifici gioielli sul corpo e altri di grande valore sparsi sul tavolino. E la scoperta, mezz’ora dopo, da parte della contessa Trelorne, che la sua stanza, nel medesimo corridoio, era stata svaligiata dai ladri fuggiti con la sua collezione di gioielli insieme alle famosissime perle. Scotland Yard è alla ricerca di un uomo che ha pranzato con l’uccisa la cui identità conosceremo in seguito.
Si continua con l’avvocato Paul Ashby che accetta di ritrovare in Francia Adrian Kent, il figlio del maggiore E.W. Kent, dopo un suo racconto piuttosto commovente. A Saint-Antoine farà la conoscenza, tra gli altri (vedi la bella pittrice Adelaide Moon), dello stravagante pittore Benvenuto Brown, investigatore per diletto, con il quale andrà alla ricerca del citato Adrian, sulle cui tracce è anche la polizia nella persona dell’ispettore Leech.
Dalle indagini del nostro duo vengono fuori alcuni indiziati con il pro e il contro: Adrian, amante di Luela da Costa; l’Accoltellatore implicato nel furto di gioielli e nella droga; il fratello dell’uccisa Hernandez De Najera in cattivi rapporti con lei e, meno probabile, uno sconosciuto. Da seguire, soprattutto, il ricco argentino Hernandez che sembra, secondo Benvenuto, il più probabile assassino. E allora via sulle sue tracce a Cannes, a Marsiglia…
In primo piano soprattutto Paul ora eccitato, ora interdetto, ora colpito da mille dubbi, ora fuori luogo “in un ambiente artistico popolato di bizzarri personaggi e femme fatale”, tra bevute e balli frenetici, colpito dalla bellezza di Adelaide “Il cuore prese a battergli all’impazzata mentre la guardava”. Confessarle o meno il suo amore?
Un intreccio di più storie contornate di pericolo, travestimenti, scontri, colpi di scena, refurtiva di gioielli, contrabbando di assenzio e droga. Insieme ai vari aspetti della società francese, compresa la cucina, il linguaggio e le bellezze della natura.
Ma Adrian verrà ritrovato? Sarà lui l’assassino? O un altro, secondo l’opinione dell’ispettore Leech? E l’amore di Paul per Adelaide che esito avrà? Occorreranno altri eventi, altri fatti incredibili, fra cui addirittura un’autoaccusa, per conoscere la verità dopo una accurata ricostruzione finale.
Per I Racconti del giallo abbiamo Zafferano bastardo di Paolo Botti.
Un quadro di Vermeer, “opera maledetta” che provoca morti e un sacco di guai. Passando di mano in mano va a finire in possesso di Sergio, Aldo e Anna. Solo che i primi due tirano il calzino, dopo aver divorato di gusto il solito risotto con lo zafferano, e la terza verrà uccisa. Gatta da pelare per Carlo Balleri, detto “Bull”, commissario della squadra mobile di Milano. Occhio alle ultime parole dell’uccisa “I gabbiani… volano…”, alla colchicina e ad una fotografia…
Gradevole lettura.

I Maigret di Marco Bettalli

L’amico d’infanzia di Maigret del 1968
Leon Florentin è un tipo insopportabile che, dopo 40 anni, in una bella giornata di metà giugno, ricompare nella vita di Maigret, che lo aveva per compagno al liceo di Moulins. Mentitore seriale, buffone approssimativo, sempre pronto a fare smorfie, a dire battute e a fregare il prossimo, si vede subito che è finito male e che, a 54 anni, è vicino a toccare il fondo. Il rapporto ambiguo del commissario con questo personaggio è il leit-motiv di tutta la storia: Maigret non lo sopporta, ma ha una specie di “fedeltà” al suo passato di ragazzo e non se la sente di essere troppo cattivo (a un certo punto, gli presta pure 100 franchi!). La storia in cui Florentin è implicato è, una volta tanto, veramente gialla: i possibili colpevoli della morte di una donnetta tranquilla, appetitosa e molto pratica che, ricevendo più o meno un amante al giorno, ciascuno all’insaputa degli altri, si stava costruendo una piccola fortuna, sono ben cinque, giustappunto i cinque amanti che, a turno, frequentavano casa sua; il nostro, scavando, interrogando, rimuginando (anche a letto: la faccenda stava diventando un’ossessione), alla fine ne viene a capo da par suo. Il suo “amico” (ma non era stato mai amico, neppure al liceo!) non era l’assassino, ma finirà ugualmente in galera.

Spunti di lettura della nostra Patrizia Debicke (la Debicche)

L’attimo prima della verità di David Baldacci, Time Crime 2022.
A premessa della storia abbiamo l’agente dell’FBI, Atlee Pine, alta un metro e ottanta senza tacchi, atletica allenata con riflessi d’acciaio, mentre fa nuovamente visita in una prigione di massima sicurezza a Daniel James Tor, famoso serial killer. Vorrebbe sapere se è stato lui, 30 anni prima, ad averle fratturato il cranio dopo aver rapito e poi forse ucciso la sua gemella di sei anni. Dalle date risulterebbe che l’uomo a quella data fosse in zona, ma naturalmente lui rifiuta gelidamente di rispondere.
Frustrata, Atlee Pine lascia la prigione e immediatamente riceva sulla radio un avviso di ricerca, o allerta “Amber”, diramato dalla polizia. Un pericoloso pedofilo, con gravissimi precedenti anche di omicidio, ha sequestrato una bambina di dieci anni ed è in fuga su un pick-up e quando, pochi minuti dopo, incrocia l’auto del rapitore (sfortuna per lui), si lancia all’inseguimento. Ancora carica di rabbia e adrenalina, dopo essere riuscita a bloccarlo e a sottrargli la vittima, lo picchia rompendogli il naso, e continua a pestarlo fino quasi a ucciderlo. Invece di sospenderla e metterla sotto inchiesta, il suo superiore le ingiunge di prendersi una vacanza per tornare dove tutto era cominciato, nella casa e la città dove le due sorelline trent’anni prima vivevano con i genitori, indagare a fondo e provare a risolvere il suo vecchio incubo: la fatidica notte in cui Mercy, la gemella, era scomparsa, forse rapita mentre lei era stata brutalmente colpita alla testa da un uomo mascherato e lasciata per morta. Atlee, terminati gli studi, si era arruolata nel FBI e aveva dedicato tutta la vita e la carriera per combattere il male.
Ora deve farlo per sé. Per cercare di mettere insieme i possibili indizi su quanto accaduto trent’anni prima, deve tenere presente che suo padre si è suicidato quando lei aveva diciannove anni e poco dopo sua madre l’ha abbandonata, senza mai più riprendere contatto con lei. Deve ripartite da Andersonville, dove avvenne la tragedia, deve tornare in Georgia accompagnata da Carla Blum, la sua brava assistente del Bureau dell’FBI.
Andersonville, la città sudista sede del famigerato campo di prigionia “Mostruoso orrore” della Guerra Civile Americana, che vive oggi soprattutto sul turismo e su parate storiche e rievocazioni, è molto cambiata in trent’anni, ma anche se Atlee ne ha pochissimi ricordi trova ancora della gente che allora frequentava la sua famiglia. Persino dei vicini. Ma molti tra quelli ai quali chiede informazioni sul suo caso ricordano male, sono passati tanti anni, o dissimulano forse in buona fede, cercando di non ferirla, o magari mentono. Dopo l’aggressione la città si era schierata contro i suoi genitori, addirittura alcuni avevano accusato suo padre di aver ucciso sua sorella e ferito lei. Crudeli voci denigratorie che non si erano placate neppure dopo che lei, guarita e tornata a casa dall’ospedale, aveva dichiarato di aver visto un estraneo mascherato entrare dalla finestra. Crudeli, insistenti e insopportabili tanto da spingerli a lasciare la città di notte, senza salutare nessuno.
Da certi particolari, riferiti da altri testimoni, Atlee comincia a convincersi che, dopo aver collaborato con i federali in un’operazione sotto copertura contro la mafia di New York, i genitori fossero stati inseriti in un programma di protezione testimoni e collocati ad Andersonville, considerata una città sicura. Mentre scava per reperire ulteriori notizie e conferme, Davide Baldacci inserisce un imprevedibile secondo filone e Atlee Pine verrà coinvolta dalla polizia locale nelle indagini per l’omicidio di una giovane e bella donna ritrovata con un velo da sposa. Ma pochi giorni dopo ci sarà una seconda vittima, un giovane di colore rinvenuto morto nel cimitero, con addosso un abito da cerimonia. Visto che salterà fuori che le due vittime si conoscevano e lavoravano entrambi nell’industria dei film porno, fuorilegge in Georgia ma con fiorenti attività negli stati confinanti, Atlee Pine fa sollecitare rinforzi al FBI. E l’agente che arriva in aiuto è Eddie Laredo, con il quale in passato ha avuto diversi dissapori…
Forse non il miglior romanzo di Davide Baldacci, la trama , zeppa di ostacoli, piena di efferati omicidi seriali, segreti e bugie da troppo tempo sepolte, a tratti rallenta e fa quasi perder il filo al lettore, ma si fa leggere. La storia della gemella rapita invece, dopo un’incredibile rivelazione che rimette tutto in gioco, si blocca Ogni spiegazione è rinviata al prossimo capitolo della serie. Il terzo.

Doppio delitto al Miramare. Le indagini del commissario Berté di Emilio Martini, Corbaccio 2022.
Un gradito flash back, che fa riapprodare in libreria il vice questore aggiunto Gigi Berté, alla sua quarta avventura ligure. Per chi l’avesse dimenticato, offro una breve presentazione a mo’ di passaporto: nome Gigi, ehm Luigi, cognome Berté, incarico vice questore aggiunto.
In forza alla questura di Genova ma distaccato a Lungariva, ridente paese della riviera ligure dove è relegato al “confino” per un procedimento disciplinare. Nostalgia per Milano? Forse non più di tanto, e però… Segreta ambizione diventare scrittore. Problematico nuovo amore per la florida Marzia proprietaria della pensione dove abita a Lungariva, sposata a Marco Pestarino – capitano di lungo corso, molto spesso in mare sulla sua nave – ma ancora sotto tiro della Patty, ex fidanzata in carica e rampante milanese.
Segni caratteristici: calabro-milanese, lupo solitario, emicrania ricorrente, ficcarsi sempre nei casini e conviverci, una coscienza bastarda a suo dire e novanta chili di stazza, dovuti anche al suo sviscerato amore per la buona cucina. Incredibile, penserete. Eh no! Perché talvolta la realtà supera la fantasia.
Chi scrive le sue avventure, giura che esiste davvero un vice questore che assomiglia a Gigi Berté: personaggio quasi impossibile, lungocrinito con coda di cavallo, tenerone, scombinato, scopatore un po’ a vanvera ma mente investigativa eccellente. E visto che ormai il segreto è caduto, si può anche ricordare che dietro lo pseudonimo di Emilio Martini si cela il fervido binomio delle sorelle Martignoni.
Ma ora passiamo a Doppio delitto al Miramare che, a mio vedere, presenta tutte le caratteristiche di un giallo classico, su cui aleggia con dolce prepotenza lo spirito di Agatha Christie, vedi modalità del delitto, ambientazione e personaggi.
Due parole sulla trama: la mattina di Pasquetta, mentre Gigi Berté sta passeggiando da solo lungo il porto di Lungariva, viene convocato d’urgenza al Grand Hotel Miramare, un cinque stelle di lusso. Durante la notte, una coppia di amanti, Roberto Sommariva e Ornella Ferrari, è stata uccisa a colpi di pistola nella suite di lui.
Lavoravano entrambi per l’anziana e ricchissima contessa italo sudafricana Van der Meer, vedova di un magnate dei diamanti. Primi importanti indizi da valutare: la pistola con il silenziatore è stata abbandonata sul letto e il passepartout di una cameriera è sparito la sera prima.
L’indagine si presenta complicata tanto che il magistrato chiede rinforzi a Genova. Gigi Berté vuol fare il cane sciolto, va a braccio. Si destreggia e cerca l’assassino. E comunque bisogna sentire i dipendenti dell’hotel e i clienti che trascorrono le vacanze in riviera. Chi sono i familiari e gli ex delle vittime? E poi la contessa Van der Meer, datrice di lavoro dei due morti, lo intriga. È una donna ancora affascinante, fragile dietro una maschera di imperturbabilità che nasconde qualcosa… Salta fuori un passato argentino e lui deve vederci più chiaro. E comunque il ventaglio dei possibili colpevoli gravita tutto attorno al Grand Hotel Miramare. Tanti indiziati, ma all’apparenza un delitto perfetto.
Però, navigando tra delizie culinarie locali che fanno venire l’acquolina in bocca e vecchi drammi familiari di sapore fumettistico, Gigi Bertè sbroglierà il caso.

Un saluto da Fabio, Jonathan e Jessica Lotti

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