Cambiare le ossa – Barbara Baraldi

Barbara Baraldi
Cambiare le ossa
Giunti, 2022
Recensione di Patrizia Debicke

Aurora Scalviati torna in pista in un nuovo thriller, creato con precisione diabolica, che coinvolge e sorprende il lettore fino all’ultima pagina.
Torino, 1988. Tito Ferretti aveva appena quattro anni quando fu testimone dell’omicidio di sua madre e dell’amante ad opera del “mostro”, il serial killer che, dopo aver terrorizzato e messo sotto scacco la città, venne intrappolato e catturato, dopo una lunga e travagliata indagine, dal padre di Aurora, il sostituto procuratore Francesco Scalviati, nella stessa notte in cui nasceva la figlia.
Da allora sono passati 34 anni. Quei fatti sembrano solo un lontano incubo che si riaprirà con l’omicidio proprio di Tito Ferretti. Terzo omicidio commesso con un antico spaccaossa che indica una pista barbaramente seriale. Un omicidio che all’improvviso costringe a riaprire le pagine di un fascicolo che si sperava chiuso per sempre.
Possibile che ci sia un collegamento con il mostro di allora, e se sì, quale? Forse è proprio questa possibilità a spingere la dottoressa Orlandi, il piemme incaricato del caso, a chiedere al commissario Damiano Provera di sollecitare una consulenza ad Aurora Scalviati, giovane ma in un certo senso già legata al caso e forse in grado di individuare meglio eventuali connessioni con il passato.
Aurora all’inizio nicchia dubbiosa ma poi accetta. Lascia a Sparvara Bruno, il compagno, forse finalmente la persona giusta, la sua gatta T-Rex e decide di tornare a Torino per accollarsi quel lavoro. A Torino dove per lei tutto sembrava finito per sempre, dopo la sparatoria al mattatoio in cui aveva perso l’uomo che amava e il figlio che aspettava, per poi essere trasferita per motivi disciplinari in una tranquilla cittadina dell’Emilia ed essersi inventata una nuova esistenza, pur continuando a convivere con una scheggia conficcata nel cranio che le provoca tanti problemi. È afflitta da disturbo bipolare. Deve continuamente controllare con i farmaci i sintomi di ansia, ipersensibilità e spasmodica eccitazione che sfoga in una durezza di carattere e che, talvolta, la portano a trascurare i sentimenti degli altri, ferendoli.
Ma all’opera Aurora è sempre lei: la brava e intuitiva profiler che sa come far breccia nella mente dei serial killer per trovare la verità. Anche se finora non è ancor riuscita a controllare del tutto l’impetuosa passionalità che potrebbe trasformarsi in un ostacolo alle sue grandi capacità e perderla.
Sbarcata a Torino, Aurora realizza che, anche se sembrano non avere nulla in comune, le vittime devono essere state condannate in base a un disegno preciso. Intanto sulle loro ossa sono visibili strani segni, cosa rappresentano esattamente? Simboli religiosi? Potrebbero condurre a un collegamento. Per lei l’omicida non si muove a caso.
Conosciamo Aurora come un personaggio difficile, una persona complessa e spesso da prendere con le molle, che dà tutta se stessa,ma chiede tutto e magari anche troppo a chi è disposto a seguirla. Anni di pratica hanno ormai affinato la sua eccezionale abilità di sfruttare il pensiero laterale che le permette di individuare su ogni scena del crimine ogni particolare utile all’inchiesta.
Mentre è intenta a indagare e radunare in pochi indizi atti ad aiutarla a decifrare l’enigma torinese, arriva un’altra notizia sconvolgente: Giorgia, una ragazzina di dodici anni di buona famiglia, è stata rapita…
Il caso da affrontare si complica, diventa molto più duro e difficile del previsto. Anzi peggio. Una bambina? Aurora Scalviati, suo malgrado, si troverà più coinvolta del solito e, pur non sapendo il perché, intuisce di doversi muovere in fretta e al di là delle regole, se vuole salvarle la vita… Aurora dovrà ricostruire un meccanismo perfetto e spietato, confrontandosi con la potenza della mente umana e capire, una volta di più, che la redenzione, la riconciliazione e un corretto recupero dell’adorata figura paterna potrebbero rappresentare l’unica chiave giusta per arrivare ai perché del presente.
Ma il suo compito si fa sempre più gravoso. Dovrà far fronte a un clima prevalentemente ostile e a tutta una serie di depistaggi, per raggiungere finalmente le rischiosa, imprevedibile e drammatica verità.
Con ritmo indiavolato, Barbara Baraldi ci regala un thriller in cui fede e meccanica quantistica sono connesse. Passato e futuro, progresso e tradizione… Ci sono realtà da identificare come dogmi, che non resta che accettare, perché la verità soggettiva si discosta sempre da quella oggettiva.
E per riuscire a trovare la vera salvezza non basti cambiare pelle. Si devono poter cambiare le ossa.

Barbara Baraldi, originaria della Bassa Emiliana, è autrice di thriller, romanzi per ragazzi e sceneggiature di fumetti per la serie «Dylan Dog». Il suo esordio nella letteratura poliziesca avviene sulle pagine de «Il Giallo Mondadori» con La bambola di cristallo. In contemporanea con l’uscita del romanzo in Inghilterra e negli Stati Uniti, viene scelta dalla BBC per la realizzazione del documentario Italian noir sul giallo italiano. Per Giunti ha pubblicato la trilogia Aurora nel buio (2017), vincitore del Premio Garfagnana in giallo 2017 e del NebbiaGialla 2018, Osservatore oscuro (2018) e L’ultima notte di Aurora (2019). Nel 2021 è uscito il nuovo avvincente thriller La stagione dei ragni.

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