La settima luna – Piergiorgio Pulixi

Piergiorgio Pulixi
La settima luna
Rizzoli, 2022
Recensione di Patrizia Debicke

Il nulla osta definitivo alla nascita della nuova unità investigativa per crimini seriali Omicidi e Reati contro la persona è un’ottima notizia e, per festeggiare, secondo il professor Vito Strega ci vuole qualcosa di molto speciale, ovvero un fine settimana da favola all’Hotel Su Gologone di Oliena, uno degli alberghi più belli e panoramici della Sardegna.
Una specie di paradiso in terra arricchito da una spa, da una favolosa piscina di venticinque metri e da una meravigliosa terrazza incastonata nel Supramonte.
Dunque Strega, le ispettrici Eva Croce e Mara Rais e l’ispettore Bepi Pavan, il “famelico” nuovo membro della squadra, si rilassano, mangiano, fanno corroboranti gite turistiche fino a quando una telefonata da Garlasco annuncia il rinvenimento del cadavere di una donna nel parco del Ticino, costringendoli a chiudere la loro breve vacanza e far ritorno al freddo del continente.
La chiamata viene da Clara Pontecorvo – biondissima ed erculea ispettrice toscana, una stanga di 1,98 – da anni trapiantata e in forza alla mobile di Pavia ma con giurisdizione anche sulla Lomellina, che, dopo l’alluvione nella zona, ha ricevuta la denuncia del ritrovamento di un cadavere. Recatasi sul posto con mezzi di fortuna ha trovato, su una specie di isoletta circondata dal fango, una ragazza morta con le mani legate dietro la schiena, avvolta in una manto di pelli di pecora, con una maschera taurina di legno, intagliata e decorata a mano, a coprirle il volto. Pochi giorni prima la famiglia Poletto, sorella e genitori proprietari di uno scalcagnato alberghetto di Garlasco, avevano segnalato la scomparsa della figlia primogenita Teresa, un brava ragazza, fidanzata e specializzanda in medicina. E purtroppo il padre la riconoscerà nella ragazza uccisa.
Clara Pontecorvo ricorda di aver seguito anni prima sui giornali un inquietante caso simile, una specie di sacrificio umano pagano avvenuto in Sardegna, a mille chilometri di distanza… Il suo istinto suggerisce che l’attuale scena del crimine potrebbe essere la riproduzione di quell’altro delitto, spingendola a prendere contatto con Mara Rais e riportando tutti i protagonisti dell’inchiesta di allora ad angosciose esperienze passate.
Ma visto che nessuno conosce quel caso meglio di Vito Strega, Mara Rais ed Eva Croce, non sbaglia. Questo nuovo delitto presenta infatti diversi aspetti collegabili ai rituali antichi esoterici collegati all’ancestrale culto delle acque.
La ragazza uccisa nel Ticino con la gola tranciata richiama il macabro rituale della barbara uccisione sacrificale di una ragazza sarda, Dolores Murgia, commessa da un su mazzamortos nei pressi di un pozzo sacro nel santuario nuragico di Santa Vittoria di Serri.
I tre, ormai coinvolti in una nuova sfida, con l’aiuto dell’ispettore Pavan accoglieranno la richiesta di consulenza. Il giorno stesso Strega e Pavan e due giorni più tardi le due ispettrici, dopo aver escluso l’implicazione degli assassini della Murgia (uno morto e l’altro in galera), si precipiteranno sul luogo del delitto per seguire le indagini e studiare la possibilità di un omicidio per emulazione. Intanto però qualcosa non quadra nel rituale seguito dal su mazzamortos padano per uccidere e certi particolari appaiono artificiosi.
Nella squadra ciascuno svolge al meglio i compiti più congeniali. I quattro colleghi sono intelligenti ed intuitivi, riescono a controbilanciare con efficacia le rispettive mancanze, lavorano sodo e, pur consapevoli delle tante difficoltà e falle attraverso le quali deve operare la giustizia, cercano lo stesso di fare il massimo. E stavolta dovranno essere più uniti che mai, onde appoggiare la dirigente dell’operazione Michela Guarino, ex grande amore di Strega, nel contenere le pericolose e poco professionali esternazioni con la stampa del dottor Leone, il magistrato malauguratamente a capo delle indagini e le reazioni di una cittadina come Garlasco, che già aveva dovuto sopportare, a causa di un precedente delitto, un’aggressiva e invadente notorietà mediatica.
La squadra di Strega riuscirà a sbrogliare un caso molto intricato in cui si arriva a dubitare di ogni certezza, nel timore che la realtà, superando la fantasia, giovi al killer e stia cercando di incastrare chi indaga.
La settima luna non è soltanto un romanzo giallo che narra la storia di un delitto e di come viene commesso, ma anche un’interessante analisi psicologica per sbirciare nelle reazioni umane dei singoli personaggi. E comunque un’altra difficile sfida per Vito Strega, per certuni ancora un protagonista anomalo. Intanto per il colore della sua pelle, Strega è un creolo, un meticcio con due straordinari occhi verdi. Poi per via di quel lontano incidente che gli ha lasciato intorno un’aura particolare che non gli consente mai di abbassare la guardia. O forse il vero problema è il fatto di essere più bravo di tanti, magari di troppi? Altro motivo per cui Vito Strega canta fuori dal coro è perché un uomo molto colto. Un investigatore ma anche un eccellente criminologo, che ha scritto libri, ha studiato per anni, tiene lezioni all’università, un’eccezione nel suo ambiente lavorativo.
Strega però è anche un uomo che sa stare da solo e sopportare i propri affanni, come le proprie verità e sconfitte, senza rinunciare alla sua saggezza. Corregge quel che può correggere, schiva quello che può schivare e, soprattutto, si ostina a capire. Capire è probabilmente la cosa che gli piace di più in assoluto, perché forse questa sua necessità di immedesimarsi e comprendere gli altri lo fa sentire bene. Una precisa sensazione che persino il lettore arriva a percepire.

Piergiorgio Pulixi fa parte del collettivo di scrittura Sabot creato da Massimo Carlotto, di cui è allievo. Insieme allo stesso Carlotto e ai Sabot ha pubblicato Perdas de fogu (Edizioni E/O 2008), e singolarmente il romanzo sulla schiavitù sessuale Un amore sporco, inserito nel trittico noir Donne a perdere (Edizioni E/O 2010). È autore della saga poliziesca di Biagio Mazzeo iniziata col noir Una brutta storia (Edizioni E/O 2012), miglior noir del 2012 per i blog Noir italiano e 50/50 Thriller e finalista al Premio Camaiore 2013, proseguita con La notte delle pantere (Edizioni E/O 2014), vincitore del Premio Glauco Felici 2015, e Per sempre (Edizioni E/O 2015). Nel 2014 per Rizzoli ha pubblicato anche il romanzo Padre Nostro e il thriller psicologico L’appuntamento (Edizioni E/O), miglior thriller 2014 per i lettori di 50/50 Thriller. Nel 2015 ha dato alle stampe Il canto degli innocenti (Edizioni E/O) vincitore del Premio Franco Fedeli 2015, primo libro della serie thriller I canti del male. Alcuni suoi racconti sono stati pubblicati sul «Manifesto», «Left», «Micromega» e «Svolgimento» e in diverse antologie. I suoi romanzi sono in corso di pubblicazione negli Stati Uniti, in Canada e nel Regno Unito. Altre pubblicazioni: Lo stupore della notte (Rizzoli, 2018), L’isola delle anime (Rizzoli, 2019) e Per mia colpa (2021).

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