Chiara Ingrao
Migrante per sempre
Baldini & Castoldi, 2019
1962-2006. Italia e altrove. Prologo nel 1956: il padre di Lina varca di notte da clandestino la frontiera di Ventimiglia, pullman fino a Palermo, poi treno verso Genova, dall’Italia alla Francia, deve mantenere la famiglia! Lina è nata povera nella Sicilia contadina (1962-69), anche lei sarà strappata agli affetti del suo paese, soprattutto alla nonna, e alla scuola, raggiungerà la madre in Germania per lavorare in fabbrica (1969-84). Ostinata e ribelle, Lina conquista lì una certa sicurezza sociale, anche nel rapporto con gli uomini, vive una duratura storia d’amore. Già madre e moglie quando torna in Italia a Roma, scoprirà che ci si può sentire stranieri anche in patria (1984-2006).
Chiara Ingrao (Roma, 1949) mirabilmente affresca in terza persona corale l’esistenza, Sempre migrante, di A., una donna realmente incontrata, capace di donarle la propria storia. Non possiamo appartenere a una sola tribù, siamo tutti un poco meticci, portiamo l’eco di migrazioni antiche e moderne.
(Recensione di Valerio Calzolaio)