Gian Mario Villalta
L’apprendista
Sem Milano, 2020
La chiesa di un paesino del Nordest, non lontano da Pordenone. Il maggio di poco tempo fa. Tilio gestisce le candele e le relative offerte appuntando un quadernone a quadretti, controlla che siano ordinati i cinque libretti per ogni banco e che funzioni la malandata caldaia. Fredi fa il sacrestano, serve messa e tifa Inter. Sono anziani. Fra una funzione e l’altra (spesso soli con don Livio o don Luigi o don Lorenzo), tra un funerale e l’altro, bevono insieme dal termos riempito (un giorno per uno) con sette parti di caffè e tre di vodka. Pensano e dialogano molto fra sé e sé; se sono insieme poi parlano di tutto e commentano ogni notizia; si raccontano storie di vita e di donne, le proprie e quelle dei compaesani, o di parenti vicini e lontani. Con il bel romanzo L’apprendista l’insegnante, poeta e scrittore Gian Mario Villalta (Visinale di Pasiano, 1959) prosegue il proprio intenso percorso negli ecosistemi di pochi umani, con garbo e cortesia.
(Recensione di Valerio Calzolaio)