Patricia Gibney
Uccidere ancora
Newton Compton, 2020
Traduzione di Laura Miccoli
Un incipit da paura, che regala subito alla storia un angosciante sapore di cold case, nel capitolo “Anni Settanta: la figlia”. Poi, con un salto nel tempo di ben quarantacinque anni (2015), si arriva in un ottobre freddo e funestato da una pioggia torrenziale a Carnmore, zona tranquilla della periferia di Ragmullin, cittadina irlandese circondata da laghi. A notte fonda una chiamata alla Garda (la polizia irlandese) ha portato l’ispettore Lottie Parker (ormai alla terza apparizione da protagonista dei romanzi di Patricia Gibney) e il sergente Mark Boyd a recarsi a indagare in una bella casa, un vecchio fabbricato colonico ristrutturato, dove è stato appena scoperto il corpo di una donna, riverso in una pozza di sangue. La scena del crimine presenta tracce evidenti di colluttazione e racconta una brutale aggressione: ci sono stoviglie rotte, sedie fracassate e un cadavere disteso bocconi, martoriato e con la camicia strappata. Cosa può avere scatenato una rabbia tanto feroce? La porta non presenta segni di effrazione, l’assassino doveva avere la chiave o conoscere bene la vittima. L’omicidio è stato scoperto da Emma, la figlia diciassettenne della padrona di casa Marian Russel, che tornando a casa, dopo aver passato la serata con un’amica, ha intravisto il caos dalla finestra della cucina e ha chiesto aiuto. Si scoprirà presto che la vittima non è sua madre Marian, ma sua nonna Tessa Ball. Marian invece è misteriosamente scomparsa. Era forse lei la vittima designata? Marian Russell è separata dal marito Arthur, per il quale aveva anche preteso una ingiunzione di allontanamento dal tribunale. Il primo indiziato dunque è proprio Arthur, che prima è introvabile e in seguito, quando verrà fermato, si professa innocente, tanto che la polizia, non avendo precise prove a suo carico, non può incriminarlo.
Tocca a Parker e Boyd affrontare le indagini. Parker affida Emma alla vicina e fa mettere la casa sotto sorveglianza: se la vittima è stata oggetto di uno scambio di persona, forse tutta la famiglia è in pericolo.
La pressione dei superiori e dell’opinione pubblica su Parker e Boyd aumenta quando Marian Russell viene abbandonata fuori dall’ospedale, brutalmente mutilata, e l’incendio di un cottage poco lontano provoca la morte di uno dei due giovani che si trovava all’interno e terribili ustioni al secondo.
Non basta, perché poco dopo anche Emma Russell scompare.
L’indagine si trasformerà in una frenetica corsa contro il tempo: se vogliono impedire all’assassino di uccidere ancora, Parker e Boyd dovranno riportare a galla il passato della comunità e Lottie dovrà affrontare anche il proprio passato, legato alla memoria di suo padre e al perché si è tolto la vita quando lei aveva cinque anni. A costo di scontrarsi con i suoi personali fantasmi di alcool e droga, Lottie dovrà smontare una rete di intrighi e bugie per arrivare a fermare un’orrenda sequenza di omicidi legati a qualcosa di terribile avvenuto tanti anni prima. Qualcosa di crudele e inimmaginabile, provocato dal perbenismo e dalla più bieca prevaricazione.
Un romanzo avvincente, denso di tanti e variegati personaggi e tante situazioni alle quali talvolta si stenta a tenere dietro, spesso duro, inflessibile, amaro e che vira ineluttabilmente alla tragedia, ambientato nel mezzo di una delle peggiori tempeste che Ragmullin e l’Irlanda tutta abbiano mai affrontato (paragonabile al famoso ciclone Ofelia). Un romanzo che fa parte di una serie, per cui pensiamo che Lottie Parker, la protagonista, tornerà a trovarci. La sua vita personale è abbastanza incasinata ma la sua famiglia rappresenta oggi il lato più positivo. Con due bravi ragazzi in crescita e un nipotino figlio della più grande che le riempie la casa, si avvia a raggiungere un minimo di serenità. Insomma comincia ad accettare il lutto della morte del marito, anche se cerca di negare i sentimenti che prova per Mark Boyd, il suo sergente e partner.
Patricia Gibney proviene dal cuore dell’Irlanda. Ha tre figli e, dopo la perdita del marito, ha cominciato a scrivere a scopo terapeutico. La sua passione è diventata un’occupazione a tempo pieno quando ha deciso di affiliarsi all’Irish Writers Centre e ha cominciato a fare sul serio. Della serie incentrata sul personaggio di Lottie Parker, la Newton Compton ha già pubblicato L’ospite inatteso e Le ragazze scomparse. Per saperne di più: patriciagibney.com