Loriano Macchiavelli
Strage
Einaudi Torino, 2020 (prima ed. Rizzoli 1990, poi Einaudi 2010)
Bologna. 2 agosto 1980. La verità sui mandanti della strage non è certificata. La narrativa ci ha consentito di capire molto e la vicenda del bel libro di Loriano Macchiavelli (Bologna, 1934) è quasi un romanzo. Strage uscì a metà 1990 a firma di Jules Quicher, esperto di problemi di sicurezza in una multinazionale svizzera, 50enne poliglotta sposato con tre figli, già autore l’anno prima di Funerale dopo Ustica, sempre per Rizzoli e con lo stesso pseudonimo (“per vivere in pace”).
Rimase in libreria pochi giorni, dal 28 maggio al 3 giugno. Fu sequestrato, le copie ritirate; così si scoprì il vero nome dello scrittore, con una biografia diversa e due lingue all’attivo (italiano e dialetto montanaro).
Macchiavelli fu assolto dal tribunale a fine 1991. Il romanzo tornò in libreria nel 2010 con due note, l’autore e Libero Mancuso, la stessa versione che ora esce di nuovo. Chi finora se l’è perso dovrebbe proprio colmare la lacuna. Il maestro Macchiavelli lo merita in tutti i sensi.
(Recensione di Valerio Calzolaio)