Roberto Genovesi
I Guardiani di Roma. La saga della Legione occulta
Newton Compton, 2020
Tre diversi piani temporali, 50, 44 e 31 e a. C., e tre diversi scenari, il primo che si serve di continui rimandi a drammatici flash del passato. Una saga horror fantasy poggiata su una trama che, agli occhi stupefatti del lettore, appare persino plausibile, soprattutto perché si avvale di una straordinaria ricostruzione storica e ambientale, e scritta con proprietà di linguaggio impeccabile.
50 a.C. Un legionario che porta ordini di Cesare accompagna uno strano ragazzino muto in un campo di addestramento ai confini dell’Impero. Un’impresa ai limiti dell’impossibile l’aspetta. 44 a. C. Un giuramento per la vita sarà quello stretto da tre ragazzi, già avviati a luminose carriere militari e civili, in una oscura bettola di Apollonia in Epiro, detta l’Antro di Plutone, dove Giulio Cesare li ha spediti per studiare la diplomazia sotto la guida di Apollodoro e la guerra sul campo nel nord della Caonia, agli ordini del giovane generale Quinto Rufo. Vuole fare di loro dei valenti ufficiali o degli abili politici. Obnubilati dal vino e dalla musica, Gaio Ottavio Turino, Gaio Cilnio Mecenate e Marco Vipsanio Agrippa si giurano fedeltà, poi all’alba, ancora ebbri decidono sollecitare il responso degli dei presso l’osservatorio di Teogene, vecchio e reputato astrologo, senza sapere che il destino è in arrivo per mare con la notizia dell’orrendo assassinio di Cesare alle Idi di Marzo. 31 a.C. I prodromi, lo svolgimento e la conclusione di quella che fu la battaglia di Azio, che vide lo scontro navale finale e concluse la guerra di civile tra la flotta di Ottaviano Augusto, al comando di Agrippa, e quella di Antonio e Cleopatra.
Ma non solo: il patto siglato ad Apollonia salderà l’imperitura amicizia tra Ottavio, Agrippa e Mecenate, perché il cammino che porterà i tre amici alla gloria sarà irto di ostacoli, battaglie e tradimenti. Cesare, nella sua lucida valutazione del futuro di Roma, l’aveva temuto e, prima che l’astrologo Teogene riconoscesse nel nipote e figlio adottivo la scintilla dell’imperium, aveva dato incarico al suo soldato più preparato e devoto di vegliare a qualunque costo sulla vita dell’erede designato. Un’impagabile eredità, un arma segreta, un prefetto muto, dotato di inimmaginabili poteri, in grado di riconoscere e ascoltare le voci dei suoi simili e di raccoglierli e addestrarli nella fila della legione meno famosa ma più temibile di tutto l’esercito romano. I piccoli e grandi soldati della Legio Occulta si trasformeranno nell’efficace braccio armato di Augusto e nell’arma più letale per i nemici dell’Urbe. La fumosa leggenda parlerà sempre di loro come dei Guardiani di Roma.
Non conoscevo finora Genovesi e il mio rapporto con questo genere si limitava solo a un altro scrittore, Franco Forte, che l’aveva affrontato in modo eccellente e straordinariamente vivace nella sua saga di Cesare il conquistatore. Saga in cui il nome di colui che fu giudicato il più coraggioso ma anche il più scaltro generale della romanità riecheggia con prepotenza riportandoci alla sua straordinaria epopea e alle conquiste dell’impero
Anche Genovesi ha privilegiato la figura di colui che la storia ha decretato come uno dei suoi massimi rappresentanti dalla notte dei tempi. Anche Genovesi scrive di Caio Giulio Cesare e lo fa compartecipe di una saga con continui richiami alle magie celtiche di R. R. Tolkien ma anche, a mio parere, a uno dei super eroi dei nostri tempi: Daredevil, l’avvocato cieco eroe dei fumetti.
I suoi strani bambini, armi letali, sono allo stesso tempo schiavi e detentori di arcani e potenti poteri che hanno imparato a controllare a beneficio dei loro protettori. Sono loro la Legio Occulta che Giulio Cesare saprà sfruttare e lascerà in eredità ai suoi due successori: prima Antonio, addestrato e ipotizzato, e alla fine al nipote Ottaviano, il prescelto.
Un romanzo corale dal sapore squisitamente epico, dove l’importante coprotagonista e vero burattinaio della situazione, Victor Iulius Felix, con la sua legione ci terranno con il fiato sospeso fino all’ultima pagina. La realtà storica si intreccia di continuo con elementi fantasy senza tuttavia dimenticare l’essenza umana e psicologica dei vari personaggi. In questo contesto, ben descritto dall’autore, tra i personaggi che mi hanno colpito di più ci sono Jago, il piccolo cieco evocatore di venti; Sibiam, davanti al quale tutti i metalli sono cera molle; Dryantilla, la bella ragazza in grado di far girare le testa a qualunque uomo, che legge il futuro e non vuole essere schiacciata dalla sua amica e rivale, la piccola Livida colma di rancore nei confronti dei vecchi compagni e oggi costretta a operare al servizio di Antonio. Entrambe, chi più chi meno, possono prevedere e quando è possibile modificare gli eventi a venire, e possono infiltrarsi tra i meandri del fato e persino intervenire, fino ad aggiustarne il tiro.
Un romanzo originale, ad ampio respiro, pieno di personaggi, ricco di calibrate descrizioni e di indovinate invenzioni narrative. Insomma un fantastico romanzo fantasy appoggiato su solide basi storiche e dalla trama avvincente e carica di colpi di scena. La trama riprende i fatti realmente accaduti nell’antica Roma, come la minuziosa ricostruzione della battaglia di Azio, e riesce a intrecciarli a elementi fantasy, abilmente introdotti dall’autore, che riescono a incuriosirci e a tenerci con il fiato sospeso fino alla fine.
Roberto Genovesi è giornalista, scrittore, sceneggiatore e autore televisivo. Ha collaborato con i più importanti periodici e quotidiani italiani tra cui «L’Espresso», «Panorama», «TV Sorrisi e Canzoni», «la Repubblica». Insegna Teoria e Tecnica dei linguaggi interattivi e crossmediali in diverse università. Con la Newton Compton, oltre ai primi cinque volumi della saga della Legione occulta (La legione occulta dell’impero romano; Il comandante della Legione occulta; Il ritorno della Legione occulta. Il re dei Giudei, I due imperatori e I guardiani di Roma), ha pubblicato La mano sinistra di Satana; Il Templare nero e la trilogia La legione maledetta (Il generale dei dannati, La fortezza dei dannati e L’invasione dei dannati). I suoi romanzi sono pubblicati anche in Spagna, Portogallo e Inghilterra. Per saperne di più: Il sito di Roberto Genovesi