John Banville
Delitto d’inverno
Guanda Milano, 2021 (orig. Snow 2020)
Traduzione di Irene Abigail Piccinini
Noir
Recensione di Valerio Calzolaio
Inverno 1957. Irlanda, contea di Wexford. Il corpo del prete cattolico Thomas Lawless ucciso è nella biblioteca di un’elegante dimora avita. Il padrone, colonnello Osborne, magro e coriaceo, vi introduce l’ispettore StJohn Strafford, appena arrivato da Dublino, figlio unico, giovanile 35enne allampanato e acuto, anche lui protestante, nella capitale è un’eccezione. Il morto è stato pugnalato ed evirato; eppure sembrava benvoluto da quelle parti, frequentava col suo cavallo anche le battute di caccia alla volpe organizzate dal colonnello. Strafford sente quelli di casa, colpito dalla bella figlia Lottie, e tanti altri mentre nevica e l’arcivescovo esercita pressioni per insabbiare. Sente odore di strano, sembra che tutti abbiano qualcosa da nascondere.
La narrazione del pregevole colto giallo Delitto d’inverno del grande John Banville (Wexford, 1945) è in terza al passato sull’investigatore. Per capire avremo bisogno infine di un intermezzo nel 1947 e di una coda nel 1967.