Honoré de Balzac
Massime e pensieri di Napoleone
Sellerio, 2021 (1° ed. 2006; originale 1838)
Traduzione, introduzione (2001) e cura di Carlo Carlino
Zibaldone di pensieri
Recensione di Valerio Calzolaio
Francia napoleonica. 1769-1821. La raccolta di Massime e pensieri di Napoleone uscì nel 1838 con 525 brevi frasi intestate prima al generale poi all’imperatore Napoleone Bonaparte, in realtà non sue: alcune di errata attribuzione, altre di dubbia autenticità, altre certamente di un autore che peraltro non aveva firmato il volume. Solo molti decenni dopo venne ricostruito scientificamente che l’opera era stata realizzata dal grande Honoré de Balzac (1799-1850), in costante bisogno di denaro, venduta a un commerciante di maglieria probabilmente per soli quattromila franchi. Certo, lo zibaldone non è casuale e fu meditato: prende spunto dalla corrispondenza, da proclami e discorsi, dal Mémorial, come una sorta di autobiografia indiretta, e realizzano un interessante mistificatorio ritratto dell’uomo che Balzac voleva immortale, oggetto di ammirazione e di culto, nei suoi caratteri mitici: crudo pragmatismo, cinismo, maschilismo perentorio, determinazione paternalistica, cesarismo.