Carlo Lucarelli
Via delle Oche. Un’indagine del commissario De Luca
Einaudi Torino, 2021 (prima edizione Sellerio, 1996)
Noir
Recensione di Valerio Calzolaio
Bologna. Primavera ed estate 1948. Ci fu una volta un delitto in un casino di Via delle Oche, vittima Ermes, un buttafuori da bordello; al numero 23 proprio della più rinomata via dove a Bologna c’erano le case chiuse (prima della Legge Merlin). Seguirono altri omicidi, apparentemente indipendenti, ma il commissario della Buoncostume indagò con acume pure nel terzo romanzo della storica serie del grande Carlo Lucarelli (Parma, 1960).
Lo avevamo incontrato in pieno regime fascista, poi ritrovato negli ultimi giorni di Salò, ora è appena sfuggito all’epurazione, siamo in pieno Quarantotto: rancori antichi e moderni, le elezioni infuocate, l’attentato a Togliatti, la maglia gialla di Bartali.
Gli ottimi romanzi ebbero notevole successo trent’anni fa e vengono riproposti ora nella mitica collana Stile Libero, senza apparati o presentazioni, con l’identica dedica “a Tecla” (la cara Dozio, cui l’autore e tanti scrittori o appassionati di gialli e noir devono molto).