Antonio Carannante
Via Flaubert, civico 11
Emersioni Roma, 2019
Noir
Recensione di Valerio Calzolaio
Autunno 2013. Giorgio è un ultraquarantenne capace di controllare tutto; ha un lavoro ben retribuito, con ottime prospettive, segretaria e ufficio al diciottesimo piano. Il direttore generale De Marchi lo chiama: entro un anno trasferiscono tutto in Germania e devono chiudere lo stabilimento di provincia. Dovrebbe andare Giorgio a seguire gli ultimi mesi, capisce che è una priorità del presente e un investimento sul futuro, parte. La sua compagna Dori è d’accordo, stanno insieme fa quattro anni, da due convivono. Lei è laureata al Dams, soffre di vertigini, ama poesie e gliele legge, non ne scrive perché rispetta troppo i poeti. Un giorno riceve un Whatsapp dallo sconosciuto Livio Aubry, si tratta di Perna, un antico amico all’università privata, aspirante pittore. La sua esistenza ha uno scarto emotivo, forse l’indirizzo dove Livio vive è Via Flaubert, civico 11, titolo di un bel romanzo, intimo con intense venature noir, dell’avvocato procidano Antonio Carannante (Napoli, 1969).