Marea oscura – Anne Perry

Anne Perry
Marea oscura
Mondadori, 2021
Traduzione di Marco Bertoli
Recensione di Patrizia Debicke

Seduto accanto al fuoco Monk sentiva il calore che lo pervadeva… Tutto fuori è silenzio, un intero mondo avviluppato da un’impenetrabile cortina di nebbia che attutisce ogni rumore e offusca la vista. Solo il suono lungo e monotono di un sirena segnala lo scorrere lento, poco lontano, del Tamigi… data la stagione, era ormai il crepuscolo. Stranamente per lui Monk si sentiva contento, e non a caso. Guardò Hester seduta accanto a lui e sorrise.
Il loro consueto affettuoso silenzio, fatto di anni di convivenza e mutua complicità, è rotto dall’inatteso bussare di un visitatore. Quando il comandante va ad aprire, vede davanti a sé, in piedi sulla soglia, Sir Oliver Rathbone, l’amico avvocato. Il suo volto magro, offuscato d’inquietudine, e il suo comportamento frettoloso fanno presagire rogne. Ma visto che Monk, oltre a conoscere molto bene Rathbone, sa anche che abita e lavora lontano, lungo la riva settentrionale del Tamigi, immagina subito che debbano essere problemi seri e da affrontare in fretta, se è venuto a cercarlo a casa, senza aspettare il mattino dopo. E infatti, senza sprecare tempo in convenevoli, Sir Oliver va dritto al punto e l’informa che un uomo, un certo Harry Exeter, si è recato da lui per avere il suo patrocinio e per suo tramite ottenere l’aiuto della polizia fluviale e soprattutto del comandante. Questo perché giudica William Monk, che ha conosciuto lo stesso problema con sua moglie, un esperto in materia.
Il giorno prima, infatti, la giovane e bella moglie di Exeter è stata rapita mentre passeggiava lungo il fiume e poche ore prima è arrivata dai sequestratori la richiesta di un’enorme somma per liberarla viva e integra.
Il marito, ricco imprenditore londinese nel ramo delle costruzioni, è intenzionato a pagare e conta sull’appoggio della polizia fluviale per consegnare il riscatto nel luogo indicato: la pericolosa Jacob’s Island, uno dei più sordidi bassifondi londinesi. Non una vera e propria isola ma una specie di intrico di canali sui quali spuntano edifici fatiscenti e quasi in rovina. Un posto raggiungibile da terra solo con un ponte e dall’acqua attraverso alcuni moli, è un specie di labirinto che, quando la marea risale allagando tunnel e passaggi, può trasformarsi in una trappola mortale.
Exeter non sembra avere grossi problemi a trovare il denaro per pagare, anche se la richiesta dei rapitori è particolarmente esosa. Ha rastrellato in banca gran parte della somma, ma sollecita anche i cugini della moglie, titolare di un ingentissimo fondo che dovrebbe ereditare solo a trentatré anni, a garantire per lui presso la banca per quanto gli manca per arrivare al totale. E tuttavia quando Monk e la sua squadra, cinque dei suoi uomini migliori, dopo aver studiato un piano per incastrare e arrestare i rapitori, accompagnano Exeter all’Isola di Jacob, la loro impresa si trasformerà in un disastro. Monk e gli altri verranno attaccati a tradimento nell’oscurità, presi alle spalle e separati. E alla fine, con la valigia con i soldi del riscatto ormai volatilizzata, il corpo di Kate Exeter verrà trovato abbandonato in una pozza di sangue, probabilmente uccisa prima del loro arrivo sul posto.
Sembra quasi che qualcuno abbia informato i rapitori delle loro mosse.
Il barbaro omicidio, sommato alla sparizione della valigia con il denaro, trasformeranno il caso in un’odissea infernale. Monk deve far fronte a molte domande e dispone di poche risposte plausibili. E, ormai coinvolto in questa specie di incubo, sarà costretto a risolvere un dilemma anche peggiore. Pare probabile che la persona che ha passato le dritte ai rapitori sia qualcuno della sua squadra. Da quel momento, lui e il suo braccio destro Hooper iniziano a indagare sui loro compagni, scavando addirittura nel passato di ciascuno. Dovranno allargare il tiro e cercare risposte altrove. Dopo aver analizzato il conto bancario di Exeter, il team di Monk scopre alcune insolite transazioni di denaro. Nel tentativo di approfondire, l’ispettore fluviale rischia addirittura di persona. E, con l’indispensabile ingresso in scena della polizia metropolitana, il caso si complica.

Anne Perry nasce a Londra nel 1938. Terminati gli studi incomincia a girare il mondo, facendo la hostess sugli aerei e a terra e lavorando anche nel settore alberghiero e in quello della moda. Tornata in Inghilterra nel 1972, dopo un lungo periodo trascorso negli Stati Uniti, la Perry inizia a scrivere romanzi storici. Il successo però le arride solamente quando ha l’idea di realizzare un romanzo poliziesco ambientato in epoca vittoriana. Incomincia così la serie dedicata all’ispettore Pitt, a cui farà seguito, qualche tempo dopo, quella incentrata sull’ispettore Monk. Entrambe le serie hanno ottenuto una vasta popolarità in Gran Bretagna e in tutto il mondo.

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