Lucio Nocentini
Home sweet Holmes
Delos Digital, Collana Sherlockiana Investigazioni, 2021
Recensione di Patrizia Debicke
«Dodici racconti apocrifi in grado di stupire e coinvolgere il lettore… Postfazione di Enrico Solito, introduzione di Luigi Pachì».
Che siano in grado di stupire e coinvolgere il lettore non ne dubitavo. E come potevo? Conosco, apprezzo e ammiro Lucio Nocentini, che considero un vero amico, e condivido ogni tanto con lui il piacere di ritrovarsi, chiacchierare e ridere insieme. Premessa doverosa prima di passare alla presentazione più ampia di una specie di prestigiatore che ci stupisce con poliedriche capacità. Giuro di averlo spiato mentre, dopo aver indossato un camice, con consumata maestria cura un suo paziente imprigionato nella poltrona da dentista e contemporaneamente gli ammannisce perle di divertimento che ha deciso di inserire in un prossimo articolo. E che dire dei miracoli che riesce a fabbricare quando calza il cappello da cuoco regalando agli amici deliziosi manicaretti e un minuto dopo si è volatilizzato e lo trovi intento a dipingere o creare le sue opere d’arte. Qual è il segreto che lo fa tanto ingegnoso e versatile? Verrebbe da pensare che con un colpo di bacchetta magica sia in grado di raddoppiare le ore, moltiplicare il tempo delle giornate e magari persino delle notti.
Ma passiamo alla scrittura, altra sua ben nota capacità. Gli viene facile, le parole fluiscono incontenibili e torrenziali dalla sua penna, sprizzanti humour e cultura allo stesso tempo, ma attenzione, voi che leggete, perché rischiate di ritrovarvi un giorno protagonisti o comparse di un suo racconto o di un suo libro. A me è successo.
E parliamo della vecchia passione di Lucio per Sherlock Holmes che ha prodotto questa Home sweet Holmes, e, visto che ci siamo, offriamo ai lettori un pizzico del contenuto degli undici racconti (più uno) dedicati al più celebre investigatore della storia e alla sua inossidabile spalla, il dottor Watson… ormai giunti sulla soglia della pensione. Gli anni sono passati anche per loro, che ora vivono in un mondo abbastanza cambiato in cui si fa uso di quell’attrezzo infernale chiamato telefono, se si ha fretta si sceglie di viaggiare con carrozze a motore e non più su quelle trainate da cavalli, eccetera, eccetera. Ma non sarà l’età, che ormai li pone nella categoria di vecchi zii, a impedir loro, da raffinati gourmet e sommelier, di bere bene e apprezzare le migliori ricette della grande cucina nazionale e non.
Abbrancata la penna, Nocentini ci diletta con storie che ci consentono si seguire dolcemente l’invecchiamento, o meglio “la lenta ma progressiva affinatura” negli anni, di Sherlock Holmes e John Watson. E, nelle sue mani, par quasi che l’investigatore e la sua spalla, con il passare del tempo, come succede con il vino al quale l’invecchiamento esalta il colore e rende il sapore più gradevole, si vogliano regalare maggior apertura mentale, acutezza e capacità deduttive.
Si comincia dunque dal terribile segreto del passato militare di tre compagni d’armi di Sherlock Holmes e il morto che non era morto ovverosia il caso del becchino impaziente. Il secondo racconto invece La maledizione del diamante maledetto (e la sparizione delle mogli grasse del gran Sultano Barba–Abdul) si rifà alla maledizione del terribile brillante Hope. Il terzo di stampo culinario Sherlock Holmes e il mistero dei carciofi stufati, ovvero i segreti e le bugie della signora Hudson è un sottile gioco di deduzioni funamboliche, legate alla sua impareggiabile cuoca, fatte da Holmes mentre è comodamente seduto a tavola. Anche il quarto, sempre in tema culinario e che s’intitola Sherlock Holmes e il delitto della pasta sfoglia, proporrà un vero rebus da risolvere, con lontane ramificazioni canadesi. Nel quinto invece, ambientato in teatro (Sherlock Holmes entra in scena) il detective dovrà smascherare un suo pericoloso imitatore che è anche un assassino. Con il sesto racconto, Sherlock Holmes e l’assassino dagli occhi di vetro, ovvero il sorprendente caso delle teste scambiate, superiamo la metà dell’antologia. E stavolta sarà impegnativo, anche per il nostro detective, risolvere un triplice assassinio di donne, decapitate e le loro teste disseminate per Londra. Passando poi al settimo, Nozze al veleno, Holmes e Watson dovranno lasciare Londra per il Norfolk e affrontare il rischio di morire avvelenati dall’arsenico. Nell’ottavo racconto (Sherlock Holmes: assassinio sul Simplon-Orient Express) Holmes e Watson salgono a bordo di un treno di lusso per attraversare parte del continente e lasciarsi coinvolgere in un sottile e arguto divertissement non privo di morto ammazzato. E siamo al nono, dal minaccioso titolo L’erba cattiva. Talmente cattiva da spingere a uccidere. Decimo racconto e ancora morti in Happy murder Sherlock Holmes, in cui un misterioso drago assassino miete le sue vittime nei ristoranti cinesi e sfida Holmes a mortale duello proprio durante la festa per i suoi settanta anni. Holmes che nell’undicesimo e ultimo racconto, Un ritratto per Sherlock Holmes, ritroveremo con Watson addirittura nel Friuli per conoscere la grande fotografa Tina Bodotti (ma come l’imperatrice Sissi passati i trent’anni, Holmes rifiuterà di farsi fare un ritratto). Abbiamo detto “undici racconti più uno” perché mi risulta da fonte arcisicura che, mentre già si procedeva con l’impaginazione del testo, il nostro Fregoli/Nocentini si sia presentato dall’editore con un regalo impossibile da rifiutare e voilà il “più uno”: Una coppa per Sherlock Holmes, una puntata toscanissima del celebre duo che propone persino un indovinello da risolvere. Beh, che posso dire di più? Molto semplicemente: dai Lucio, bravissimo come sempre e appuntamento alla prossima.
Lucio Nocentini è nato ad Halloween nel 1954. È del 1999 il suo primo romanzo giallo Il mistero della minestrina vegetale (Mursia). Ha curato per Coniglio editore la fortunata antologia La minestra sul cortile (2006). Nel 2007 con Alimentare Watson!, ha vinto il primo premio a “I sapori del giallo, gusti tra le righe”. A questo è seguito un altro romanzo apocrifo, Alimentare Sherlock! (Morganti editore). A quattro mani con Lia Volpatti ha pubblicato Il terrore corre sul Nilo (2008-2012, Hobby & Work) doveroso omaggio ad Agatha Christie. Altri titoli di Nocentini, Assassinio sul Malpensa-Express, Caccia al lardo, Algida, Dieci piccoli sette nani, Diavoli e cavoli. Finalista al premio Alberto Tedeschi (2015) con La verità è un’altra, di prossima pubblicazione. Quando non scrive, non dipinge e non fa il giornalista, fa il dentista!
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