Ross Greenwood
Il killer della neve
Newton Compton, 2021
Traduzione di Andrea Russo
Recensione di Patrizia Debicke
Cinquant’anni fa, tre delinquenti ubriachi e drogati si presentarono alla porta di una casa nelle campagne di Peterborough e spararono a quattro persone: un padre, una madre e i loro figli.
Forse fu una vendetta programmata o la punizione per uno sgarro. I tre criminali, dopo aver falciato a pistolettate il capofamiglia che tentava di pagare, parlare e trattenerli, inseguirono gli altri membri della famiglia che, fuggiti dall’uscita posteriore, tentavano una inutile, disperata e frenetica corsa nei campi innevati per raggiungere un riparo nel bosco. Prima uccisero la madre trafiggendola alla schiena, poi colpirono a morte Speciale, la decenne piccola sordomuta arrampicata a cavalluccio dell’ultima preda predestinata che il bestiale aguzzino fermò brutalmente con un colpo alla coscia e credette di aver finito con un secondo colpo in fronte.
Un’orrenda strage che occupò le prime pagine per giorni, ma che venne imputata a una resa di conti tra bande di spacciatori e per la quale la polizia non individuò mai né i colpevoli, né gli eventuali mandanti.
L’unica vittima, sopravvissuta alla feroce mattanza ma con il cranio fratturato da quello che avrebbe dovuto essere il colpo di grazia, restò a lungo in ospedale senza essere in grado di dare utili indicazioni alla polizia. Dopo le dimissioni, crebbe sotto la tutela dell’unico parente in vita, lo zio Ronnie, fratellastro della madre, dal quale apprese i segreti e i trucchi da vecchio ladro e bracconiere che, pur ricco per i tanti furti commessi, viveva poveramente alloggiato in una roulotte. Una vita grama e difficile, adatta a lasciare spazio in una mente adolescenziale solo a pensieri di vendetta. E infatti, quando lo zio morirà, prenderà il suo nome, Ronnie, ed erediterà tutte le sue sostanze che saprà gestire con oculatezza ma, da quel momento, penserà solo alla sua rivincita. Unica idea fissa in mente, come un chiodo acuminato, la condanna della droga. E di chi la dispensa, vendendola e creando dei pericolosi tossicomani.
Saprà aspettare con pazienza e colpire quando ne avrà l’occasione. Poi… più nulla. Farà ritorno alla sua solitudine nel fitto buio di una quieta esistenza.
Ma, a distanza di più di mezzo secolo, un qualcosa scatenerà nella stessa persona una nuova spinta a fare la giustizia.
Proprio cinquant’anni dopo, infatti, in un freddo giorno di neve, a Peterborough verrà ritrovato il cadavere di un ex tossicodipendente che, ormai ripulito dalla droga, era considerato da tutti un brav’uomo, felicemente sposato. Doveva festeggiare il giorno dopo il compleanno della moglie.
Dopo quel primo cadavere la polizia si troverà di fronte ad altri omicidi simili e dal movente oscuro. Unico legame tra tutte le vittime: in qualche modo, nel passato o nel presente, erano legate al mondo della droga.
Il killer delle neve è il primo romanzo pubblicato in Italia della serie thriller di maggior successo di Ross Greenwood con l’ispettore Barton, un simpatico ed efficace gigante buono, ben accasato con Holly, donna bella e adorabile, padre di due figli suoi più un terzo maggiore, frutto di un precedente matrimonio della moglie.
Tutta la trama è impostata su una doppia linea temporale, con fortissimo input legato al passato.
L’indagine attuale, coordinata dal suo capo e mentore, l’ispettore capo Naeem, donna in gamba e molto volitiva con la quale Barton mantiene un ottimo rapporto di collaborazione, non frequente nella polizia spesso vessata da conflitti tra i diversi ranghi, sarà guidata dal nostro ispettore. Lui – che sa bene che il suo capo è ormai prossima alla pensione e ci terrebbe a sbrogliare il caso prima di dover dare le dimissioni – nell’approfondire le sue indagini riesce a ricollegare le morti attuali a omicidi mai risolti che risalgono a cinquant’anni prima. Omicidi attribuiti allora dalla stampa locale a un misterioso Assassino delle nevi. Difficile però ora, dopo tanto tempo, ritrovare delle tracce utili e soprattutto dei possibili testimoni.
Ce la farà l’ispettore Barton, pur ben coadiuvato dalla sua squadra, a fermare e a catturare l’Assassino delle nevi prima che possa colpire e uccidere di nuovo?
Bel personaggio Barton, un poliziotto dedito al lavoro ma attaccatissimo alla famiglia. Un uomo simpatico e con i piedi per terra. Vero amico e valido supporto morale del suo partner, il vice ispettore Zander, che esce da un brutto e triste passato, e della sergente Kelly Strange, nuova per la squadra, ma in fase di assestamento. Dipenderà tutto anche da loro.
Trama brillante, emozionante e avvincente, dotata di un ritmo veloce che tiene bene il passo, per uno svolgimento a tratti oscuro, tortuoso e difficile da interpretare per una storia intrigante che in certi momenti riesce a portare il lettore addirittura a simpatizzare con l’assassino. Sempre in bella vista, ma la cui imprevedibile identità resterà un mistero fino alla fine,
Ross Greenwood è nato nel 1973 a Peterborough, in Inghilterra. È autore di numerosi bestseller dalle atmosfere crime. Il killer della neve è il primo della sua serie thriller di maggior successo.
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