Antonio Castronuovo
Dizionario del bibliomane
Sellerio Palermo, 2021
Letteratura
Recensione di Valerio Calzolaio
Dalle nostre parti. Da secoli. Il bel volume di Antonio Castronuovo (Acerenza, 1954) racconta una nutrita serie di fatti inerenti all’amore per i libri, e tutti comprovano che si tratta di un mondo zeppo di ossessioni, frenesie, capricci e irragionevoli stramberie. Dire che chi acquista e accumula libri, forse anche chi li scrive, sia un invasato è quasi un pleonasmo. Già. Confermo. Il Dizionario del bibliomane svela lo sfaccettato cosmo dei morbi che affliggono chi ama i libri. Il saggio contempla 225 voci in ordine alfabetico, abbastanza brevi, prendendo sempre spunto da uno o da un paio di testi editi nel passato più o meno recente e riferibili appunto alle potenzialità patologiche del o della sapiens appartenente al tipo bibliomane. La lettera più rappresentata è la C: da “calde pergamene” a “crudele tramonto”, una voce per H (“Harem di carta”) e Z (“Zyklon”). Utile per autocoscienza collettiva: chiunque frequenta i libri può maturare dimestichezza con propri malanni diffusi.
Cari amici, grazie! (Castronuovo).
LikeLike