Dario Cecchini e Alessandro Mauro Rossi
L’enigma della vacca intera
Giunti, 2022
Recensione di Patrizia Debicke
Per i pochi che non lo sapessero, mi par d’uopo informare i lettori che L’enigma della vacca intera è stato preceduto, a firma degli stessi autori, da Il mistero della finocchiona a pedali. È lì che abbiamo conosciuto il mitico Dario Cecchini, macellaio da otto generazioni, Alessandro Rossi, giornalista e migliore amico di Dario, Liliana, una delle “illuminate” del centro per anziani di Pescille con la passione per le banane e le poesie, Maurizio detto Baldoria, gran fotografo per vocazione ma negoziante di elettronica per necessità, Ghigo, l’astuto capo dei cinghialai e tutti gli altri abitanti di Panzano in Chianti, rurale e indispensabile scenario narrativo.
Dopo il drammatico caso dei ciclisti, che ha scombussolato la pace locale e impegnato a fondo tutta la squadra, con il fattivo e importante appoggio del maresciallo Sarra, a Panzano in Chianti la vita sembra tornata a scorrere senza scosse.
Dario è sempre alle prese con i turisti che affollano i suoi ristoranti, Alessandro con l’attività di giornalista e gli “illuminati”, anziani ospiti della casa di riposo di Pescille, rallegrano il paese con le loro estroverse stranezze.
Sarà la morte di Arrigo, quasi centenario ospite del Centro Anziani di Pescille, a rompere il serafico tran tran locale. Dopo il suo funerale, comincerà a girare la diceria che Arrigo fosse un Templare, o magari l’erede di uno dei sette antichi monaci del castello di Lamole… Sette cavalieri che poi arrivarono fino a Panzano. E addirittura pare che Arrigo abbia portato con sé nella tomba un misterioso segreto legato a un tesoro di cui solo Ettore, suo giovane amico nonché cantiniere del Castello di Filacciano, pare fosse a conoscenza. Un segreto che riguarderebbe un’antica pergamena con la formula dell’immortalità, nascosta tra Lamole e Panzano, il cui ritrovamento potrebbe sconvolgere il futuro degli uomini.
Di recente alcuni americani sono arrivati Panzano e si sono sono installati nel B&B della sorella del Cecchini. Si dichiarano agronomi “ampelografi” dipendenti della Chemical Supp Host Corporation, incaricati di fare ricerche nelle fattorie locali in caccia di antichi vitigni medioevali adatti a trasformarsi in creme, unguenti eccetera, stanno cercando una casa in affitto…
Ma, qualche giorno dopo, Ettore il cantiniere, irrintracciabile dalla sera prima, viene scoperto morto affogato in un enorme tino nella cantina del Castello di Filacciano. Strana morte, un omicidio?
Questo delitto riesce a far piombare a Panzano da Firenze, tanto per rompere le scatole al maresciallo Sarra e al suo bravo e fedele appuntato Scoppellitti, persino il sostituto procuratore Milone, che i panzanesi chiamano Minchione per il poco sale in zucca. E, visto che nessuno in paese ignorava le assidue frequentazioni del cantiniere con la bella castellana, la piacente moglie cinquantenne del conte Flavio Giuncarico, anche i due carabinieri ne verranno subito informati. Allo stesso modo, le indagine bancarie porteranno presto a conoscenza anche di certi strani acquisti d’arte moderna eseguiti pochi giorni prima dalla giovane vittima e della sua frequentazione. Ma, per rafforzare le testimonianze dei numerosi dipendenti del castello e arrivare alla completa ricostruzione dei fatti della fatale notte vissuta da Ettore, il maresciallo Sarra dovrà far conto sulla furbizia e sull’aiuto del Cecchini e dell’amico giornalista.
Ma chi ha ucciso Ettore? Non sarà facile scoprirlo! Ci sono lontani segreti e moventi che si perdono nel Medioevo e altri, forse più vicini e crudeli, mai dimenticati e per questo più pericolosi.
Dario Cecchini è nato e cresciuto a Panzano in Chianti. È stato definito «il macellaio più famoso del mondo»: ha esportato la carne della tradizione Toscana persino alle Bahamas. Il Times e l’Independent lo considerano un vero artista della macelleria, ama la Divina Commedia e le poesie di Borges, ascolta l’opera e gli AC/DC e ha celebrato il Funerale della Bistecca. Porta avanti con la sua goliardia ed esuberanza la tradizione di famiglia, l’Antica Macelleria Cecchini che ha ormai compiuto 250 anni di attività. Netflix gli ha dedicato una puntata di Chef’s Table.
Alessandro Mauro Rossi è un giornalista con più di 40 anni di esperienza. Ha lavorato per L’Unità e La Repubblica, è stato co-fondatore di Bloomberg Italia, di Milano Finanza e Italia Oggi. Attualmente è direttore responsabile dell’edizione italiana di Forbes e direttore editoriale della casa editrice di BFC Media. Storico amico di Dario Cecchini e grande appassionato di gialli, ha raccolto la sfida di scrivere un libro a quattro mani.
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