A tutto Sherlock! (3) – Le lunghine di Fabio Lotti

M.J.H. Simmonds Sherlock Holmes. Il delitto impossibile
Londra, 1884. Il noto investigatore di Baker Street ha risolto sei casi in sei giorni, e a meno di un mese di distanza è in piena crisi di astinenza da investigazione. Almeno finché l’Ispettore Gregson di Scotland Yard non gli si presenta con quello che, per lui, è un antidepressivo naturale, ovvero un caso apparentemente irrisolvibile. Il proprietario di una tenuta di campagna nel Bedfordshire è stato trovato morto strangolato nella sua casa, in cui erano presenti numerosi ospiti. Nessuna traccia dell’arma del delitto, niente indizi. Proprio quello che ci voleva per ridestare Sherlock Holmes dall’apatia…L’indagine, un vero rompicapo per la polizia, si rivela tutt’altro che semplice anche per Sherlock, conducendo il duo Holmes & Watson fino alla lontana Africa. Vi invitiamo quindi a fare i bagagli e a prepararvi a partire con l’immaginazione grazie a questo nuovo apocrifo tutto da scoprire.
E dopo il romanzo, appuntamento con Luigi Pachì Sotto la lente di Sherlock, con l’approfondimento dal titolo Cultura sociale e storica attraverso Sherlock Holmes.

Daniele Pisani Sherlock Holmes e il furto della Gioconda
Il numero 221B di Baker Street è vuoto. Sherlock Holmes si è ritirato in campagna, e un malinconico dottor Watson ripensa ai bei tempi passati nel suo appartamento di Queen Anne Street, quando all’improvviso riceve una visita inaspettata. Si tratta del Commissario Capo Lestrade e di Louse Lépine, prefetto della polizia francese, e il motivo della visita è un caso… fuori dall’ordinario: qualcuno ha rubato la Gioconda. E se è vero che senza Sherlock Holmes Londra è ancora più grigia, senza la Monna Lisa, il Louvre lo è anche di più, avendo perso la sua stella più luminosa. Di fronte al furto dell’opera d’arte più famosa del mondo, il vecchio duo Holmes-Watson non potrà che tornare in azione.
Ma ora lasciamo la parola all’autore, Daniele Pisani: “Ambientato nel 1913, tra Londra, Parigi e Firenze, è il racconto di come il capolavoro leonardesco sia stato recuperato e il ladro arrestato grazie a Holmes. Occorre dire che non mi sono preso nessuna licenza. Si sa chi ha rubato la Gioconda, è storia ufficiale, e si conoscono le modalità, gli indizi lasciati, le false piste e molto altro. Nel romanzo c’è tutto, riportato fedelmente, offerto al lettore nella veste più accattivante possibile. Ciò che ho fatto è stato prendere questi ingredienti e far muovere Holmes, dalla prima all’ultima pagina, in maniera credibile senza modificare la Storia, di modo che, chiuso il libro, il lettore abbia la dolce illusione che a ritrovare la Gioconda sia stato davvero Sherlock Holmes. E perché no, dico io. Parallelamente all’indagine, poi, sviluppo anche diversi temi emozionali, tra cui uno che mi è molto caro: siamo nel 1913, Holmes e Watson non sono più giovincelli, questa potrebbe essere la loro ultima avventura. Inoltre, con l’età, Holmes potrebbe sentire il bisogno di un degno successore…”
Corrobora il romanzo l’articolo Sherlock Holmes a caccia del capolavoro leonardesco scomparso dal Louvre di Luigi Pachì, nella rubrica Sotto la lente di Sherlock.

Richard T. Ryan Sherlock Holmes. Il culto che uccide
Una piccola scatola polverosa rivela un inedito del dottor Watson a lungo rimasto nascosto. I fatti risalgono all’equinozio di primavera del 1899. Sherlock Holmes viene chiamato dall’ispettore Lestrade di Scotland Yard per un misterioso delitto rituale, avvenuto nientedimeno che tra i monoliti di Stonehenge. Il cadavere di una giovane ragazza è stato ritrovato barbaramente ucciso su una delle pietre del famoso sito archeologico, usata come altare sacrificale. Ma l’orrore non finisce lì… Gli organi interni della ragazza accoltellata sono stati disposti come una macabra cornice attorno al corpo senza vita; il sangue è stato usato per dipingerle addosso simboli arcani, mentre dei rami di tasso le sono stati messi fra i capelli come per incoronarne il capo. I primi sospetti ricadono sugli uomini appartenenti al culto neopagano dell’Antico ordine dei druidi. Ma si tratterà davvero di un sacrificio umano? Il più grande investigatore del mondo non crede, anche perché la soluzione più ovvia di un’indagine non sempre si rivela essere quella giusta.
In coda, il consueto appuntamento di approfondimento su romanzo e autore con Luigi Pachì, direttore dello Sherlock Magazine, nell’articolo dal titolo Sherlock Holmes tra riti pagani e sapienza druidica.

Barry S. Brown La signora Hudson e i crimini degli invincibili
Torna la signora Hudson nei panni di “mente occulta” del terzetto investigativo di Baker Street in una nuova, turbolenta indagine. Tutto ha inizio con una cliente di nome Moira Keegan, e fin qui nulla di insolito. Peccato che la cliente in questione abbia le treccioline, nastri colorati tra i capelli, un bel grembiulino bianco sopra il vestito… e circa dodici anni. La bambina teme per la vita di suo padre, minacciata – a suo dire – da “persone orribili”, e quindi ha pensato bene di rivolgersi al famoso Sherlock Holmes (senza sospettare minimamente che a tirare le fila dell’agenzia investigativa, in realtà, sia la sua padrona di casa). Il racconto di Moira è un fumoso insieme di suggestioni, da cui è difficile cavare un ragno dal buco, e il trio di investigatori fatica a credere che si possa trattare di un vero caso. Ma quando il cadavere del padre di Moira viene ritrovato nei pressi del porto sul Tamigi, brutalmente assassinato, Sherlock & Co. sono costretti a ricredersi. Non solo il caso esiste, ma è anche una bella gatta da pelare. Il padre di Moira, infatti, sembra essere collegato agli Invincibili, un gruppo di radicali irlandesi responsabili di una serie di omicidi accaduti a Dublino alcuni anni prima, incluso quello di un funzionario britannico. Riuscirà la signora Hudson a risolvere il caso, districandosi tra gli attentati dei fanatici religiosi e i contrasti con lo Special Branch di Scotland Yard… continuando al contempo a servire puntualmente il tè delle cinque?
E per la rubrica Sotto la lente di Sherlock, La vera mente di Baker Street, di Luigi Pachì.

Paul Schullery Sherlock Holmes. Una minaccia per l’impero
Londra, 23 giugno 1897. Mentre torna a Buckingham Palace, la regina assiste a un incidente in St James Park. Due uomini, all’apparenza saliti su un albero per assistere dall’alto al corteo per il suo Giubileo di Diamante, cadono vicino alla carrozza, proprio al suo passaggio…
Chi saranno? La nostra storia, però, ha inizio una settimana prima del grande evento, quando Samuel Clemens, in arte Mark Twain, si presenta al 221B di Baker Street in cerca di aiuto. Il celebre scrittore teme per la propria incolumità e per quella della sua famiglia a causa delle apparizioni sempre più ravvicinate di un inquietante, losco figuro. La pubblicazione del suo ultimo libro, fortemente critico verso certi membri del governo sudafricano, potrebbe averlo messo nei guai fino al collo. Il duo investigativo Holmes & Watson si mette subito all’opera insieme all’insolito terzo elemento, in un’indagine che spazia dai bassifondi fino agli alti piani governativi di Londra, in un perfetto intreccio di cronaca, letteratura e storia. Ben presto il trio scopre che in gioco potrebbe esserci molto di più della vita dello scrittore: è l’intero Impero britannico a essere in pericolo! Riusciranno Holmes, Watson & Twain a fermare i nemici della Corona senza lasciarci la pelle? E chi saranno mai i due uomini misteriosi arrampicatisi sull’albero durante il corteo del Giubileo di Diamante della Regina Vittoria?
In appendice, non poteva mancare l’appuntamento con Luigi Pachì e la sua rubrica Sotto la lente di Sherlock, con un approfondimento dal titolo: Sherlock Holmes in aiuto di Mark Twain e dell’Impero britannico, ricco di curiosità su Paul Schullery, autore statunitense inedito in Italia.

Nicholas Meyer Sherlock Holmes. Il fantasma di Parigi
1891. Dopo la finta morte di Sherlock Holmes nella cascata di Reichenbach, il celebre investigatore viaggia per l’Europa sotto falso nome, spacciandosi per il norvegese Sigerson, finché approda nella capitale francese e decide di restare lì per un po’. Si imbatte così in un mistero al teatro dell’Opéra di Parigi. Dopo il tutto esaurito per l’esibizione del giovane soprano Christine Daaé, un violinista dà forfait in modo eclatante, gridando e dando spettacolo per ragioni ignote. Attratto dal mistero come un’ape al miele, Holmes ne approfitta per fare un’audizione per il posto di violinista… e indagare sulla sua misteriosa e improvvisa defezione. Scopre così che il pittore Dégas è un assiduo frequentatore degli spettacoli, e che… un fantasma infesta l’Opéra de Paris, i cui sotterranei un tempo avevano funto da prigione e si dice siano ancora traboccanti di cadaveri. Il caso resta piuttosto fumoso finché una sera, a esibirsi sul palco con il violino di Holmes, arriva la bellissima Irene Adler. Dopo lo spettacolo, la Donna ragguaglia il detective su alcuni retroscena: la sera della defezione del vecchio violinista, il capo macchinista del teatro era stato trovato impiccato durante il secondo atto dello spettacolo. La Adler, molto amica di Christine Daaé, chiede a Holmes di proteggere il soprano da oscure minacce. Il macchinista aveva una cotta per la giovane, ed era rivale in amore del visconte De Chagny. Inoltre, c’è  un terzo uomo misterioso che visita la bella cantante nel suo camerino e, ogni sera, un misterioso posto sempre vuoto in prima fila, per quanto pieno sia il teatro. Lo scettico investigatore si rifiuta di credere in un fantasma dell’Opera. Ma allora, quali intrighi si celano nel dietro le quinte del teatro?

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